Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ortofrutticolo, il Tar dà ragione al Comune

Fonte: L'Unione Sarda
13 novembre 2008

I giudici hanno respinto il ricorso, via libera alla chiusura del mercato



Via libera del Tar alla chiusura del mercato ortofrutticolo all'ingrosso di viale Monastir. La revoca delle concessioni per morosità non è stata sospesa. Dunque è stata confermata, così come l'ordinanza di sgombero del mercato. Se non ci saranno sorprese, entro sabato tutti i box dovranno essere liberati e la vecchia struttura di viale Monastir cesserà per sempre di funzionare dopo quasi mezzo secolo di vita.
Questa la decisione del giudice amministrativo che ieri ha dato ragione al Comune respingendo il ricorso d'urgenza presentato a fine ottobre scorso dai lavoratori al fine di ottenere una sospensiva della determina dirigenziale che revocava le licenze agli operatori. L'udienza cautelare si è tenuta davanti al giudice Paolo Numerico (presidente della Prima sezione del Tar); in rappresentanza dell'amministrazione comunale l'avvocato Genziana Farci, per i ricorrenti il legale Massimiliano Masia. L'esito della seduta si è saputo alle 19, dopo una lunga attesa iniziata al mattino. Grandissima la delusione per i 27 grossisti del mercato e i 30 dipendenti della Cooperativa Azzurra 2007. «Purtroppo è andata male - afferma Pierino Vacca, presidente di Azzurra - e non nascondo che siamo molto delusi. In tutti i casi non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci: l'occupazione del mercato andrà avanti ad oltranza. Se sabato mattina qualcuno cercherà di mandarci via opporremo resistenza pacifica. Se ce ne sarà bisogno siamo pronti anche ad arrampicarci sui tetti e a trascorre le feste natalizie asserragliati all'interno del mercato. Difenderemo i nostri posti di lavoro con ogni mezzo perché non possiamo fare altrimenti». Amareggiato anche Giuseppe Putzu, presidente del consorzio nonché portavoce dei concessionari. «Ce ne andremo soltanto quando saremo pronti - afferma -. Da tempo stiamo cercando soluzioni per un possibile trasferimento in un'altra sede ma ancora non c'è niente di concreto e in tutti i casi avremo bisogno di tempo. Nell'attesa non possiamo far altro che continuare a lavorare. La nostra situazione è drammatica. Non possiamo permetterci di fermarci e di chiudere bottega così da un giorno all'altro. Abbiamo tutti famiglie da mantenere e un'infinità di spese da sostenere. L'auspicio è che ci sia concesso il tempo necessario per poterci riorganizzare». L'avvocato dei lavoratori Massimiliano Masia non si è dato per vinto e ha già annunciato che presenterà subito un nuovo ricorso. «Devo ancora parlarne con i miei assistiti - chiarisce - ma quasi certamente presenteremo un ricorso al Consiglio di Stato».
PAOLO LOCHE

13/11/2008