Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Due funzionari nei guai

Fonte: L'Unione Sarda
23 febbraio 2013


COMUNE. L'inchiesta nata dalla gara per l'assegnazione di un locale
 

Il pm chiede un anno di reclusione per falso
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Il miglior offerente era stato escluso perché non aveva saldato dei vecchi debiti col Comune. Così la gara per l'assegnazione in affitto di un locale commerciale in via Is Mirrionis era stata vinta dal secondo in graduatoria. Peccato però che - secondo le accuse - l'amministrazione vantasse crediti non riscossi anche nei confronti di quest'ultimo che quindi avrebbe dovuto a sua volta essere escluso.
DUE FUNZIONARI NEI GUAI Cosa che non avvenne perché l'allora responsabile del servizio Patrimonio ed espropriazioni del Comune Mario Chillotti, 63 anni, e la funzionaria Stefania Dore, 45 (ora trasferita al servizio Tributi), certificarono invece che aveva tutti i requisiti richiesti. Attestazione che è costata a entrambi l'accusa di falso ideologico e una richiesta a un anno di reclusione a testa formulata ieri dal pm Maria Grazia Genoese nel corso del processo in abbreviato. Dopo le arringhe dei legali della difesa, gli avvocati Salvatore Pennisi, Daniela Caddeo e Francesco Angioni, che hanno sostenuto l'inconsistenza delle accuse («si è trattato di un mero errore, manca qualunque dolo»), l'udienza è stata aggiornata al 15 marzo per la sentenza.
LA GARA La vicenda risale al gennaio 2010 quando il servizio Patrimonio del Comune pubblicò un bando di gara per l'assegnazione in affitto di un locale commerciale in via Is Mirrioni. Nell'atto erano però previsti alcuni paletti, tra cui non avere debiti pregressi o contenziosi in corso con l'amministrazione. Alla selezione parteciparono tre commercianti. Il primo, Rita Bistrussu, che offrì un canone mensile più alto degli altri, fu subito escluso in quanto risultò che avesse un debito mai saldato proprio col servizio Patrimonio. A quel punto il locale fu assegnato al secondo in graduatoria, Giulio Errante, che dall'istruttoria svolta dall'ufficio era invece risultato in regola. Il commerciante escluso però fece ricorso sostenendo che in realtà anche il vincitore della selezione fosse nella sua stessa situazione e adombrando pure sospetti su presunti favoritismi. E su questo presupposto presentò anche un esposto alla Procura della Repubblica.
L'INCHIESTA Gli accertamenti della polizia giudiziaria, coordinati dal pm Marco Cocco, confermarono l'esistenza dei debiti per alcune multe anche in capo al vincitore. Così nel mirino della Procura finirono il dirigente e il funzionario che - secondo l'accusa - ne avrebbe falsamente attestato la posizione regolare. Fu invece esclusa l'esistenza di un accordo illegale per far vincere la gara a Errante. Il 15 marzo il verdetto del Gup.
Massimo Ledda