Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Via al restauro del Ghetto

Fonte: L'Unione Sarda
25 febbraio 2013


Il progetto da 250 mila euro sarà finanziato dai residenti
 

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L'intervento è «urgente», perché sotto il suolo gli ingegneri hanno trovato «diverse cavità», create probabilmente da infiltrazioni e perdite d'acqua che hanno scavato il terreno di riporto su cui poggia il versante nord del Ghetto degli ebrei. Tanto da costringere i proprietari di un condominio, arrampicato sull'angolo del bastione, a realizzare una serie di piccoli pali per consolidare il terreno e scongiurare il pericolo di cedimenti.
IL SUOLO L'ipotesi è tutt'altro che remota: «Il suolo in alcuni punti si è abbassato di un centimetro nel corso del 2012», spiega Gianluca Pilia, direttore dei lavori che dovrebbero iniziare nel giro di poche settimane. Insomma: il cortile sul bastione di Santa Croce sta lentamente cedendo e rischia di creare qualche problema anche alle case e alla vecchia caserma - ora trasformata in appartamenti - costruite nel 1700. Nei muri degli edifici sono comparse negli ultimi anni alcune fessure. Così Edoardo D'Incà Levis, uno dei proprietari delle abitazioni che si affacciano su via Cammino nuovo e Stampace, ha chiesto uno studio geologico all'Università e ha convinto gli altri condomini a portare a termine il progetto - finanziato solo con capitali privati - che costerà circa 250mila euro. «Abbiamo trovato diverse cavità nel sottosuolo, che hanno causato problemi di stabilità. Purtroppo il Comune ha impiegato oltre tre anni per concederci le autorizzazioni, ora l'intervento è urgente, altrimenti si rischiano danni più seri», dice Pilia. La società che porterà a termine i lavori dovrà realizzare una serie di piccoli pali - il numero preciso verrà stabilito in questi giorni dalla facoltà di Ingegneria - per consolidare il terreno e impedire cedimenti.
PAVIMENTO IN GRANITO Poi la zona, a cui si accede attraverso un arco del 1700, verrà pavimentata in granito, come il resto del quartiere. «Ho presentato al Comune anche la proposta di mettere a posto a mie spese il portale d'ingresso al cortile, che è in uno stato di totale fatiscenza. Ma non ho mai ricevuto alcun riscontro», racconta Edoardo D'Incà Levis. «Il progetto di ristrutturazione del cortile è stato presentato nel 2009, ho lavorato un anno per mettere d'accordo 24 famiglie sulla necessità di eseguire il restauro, dividendo equamente il costo». L'ultima licenza è arrivata ad agosto del 2012. I lavori dovrebbero iniziare a marzo. (m. r.)