Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

SE AL TEATRO LIRICO VA IN SCENA LA FARSA

Fonte: Sardegna Quotidiano
22 febbraio 2013

SE AL TEATRO LIRICO VA IN SCENA LA FARSA

di Pietro Maurandi

Quello che accade nel Teatro Lirico di Cagliari ha tutti gli ingredienti dello scandalo e anche della farsa. Una sovraintendete che, non avendo partecipato alla manifestazione di interesse, ha assunto l’incarico dopo una nomina contestata, un Ministero che considera “non formalmente coperto” l’incarico, un Sindaco-Presidente che ha ritenuto di infischiarsene di una quarantina di manifestazioni di interesse, promuovendo una nomina “intuitu personae”, un consiglio comunale di Cagliari che assiste sbigottito alla vicenda. E tuttavia non accade nulla. Nulla per correggere la situazione: non dal Ministero, che dopo aver minacciato il commissariamento osserva un silenzio tombale; meno che mai dal Sindaco-Presidente; non dal partito di maggioranza relativa al comune di Cagliari che pure avrebbe interesse a proteggersi dalle critiche dei suoi stessi elettori. Nulla accade neanche per la programmazione della stagione lirica 2013, che tutti i teatri italiani hanno da tempo concluso; proprio nell’anno del centenario della nascita di Verdi e Wagner, nella migliore delle ipotesi il Teatro Lirico di Cagliari sarà costretto a raccogliere ciò che rimane sul mercato. Insomma questa istituzione cagliaritana sta vivendo una lunga e penosa agonia. Come uomo di sinistra mi colpisce la serie impressionante di atti che, senza entrare nel merito di reati o di irregolarità formali, calpestano la trasparenza e la decenza, che pure dovrebbero contraddistinguere la nuova amministrazione; mi colpisce la delusione e l’indignazione di chi l’ha votata e sostenuta; mi colpisce la miserabile contrapposizione dei lavoratori del lirico ai lavoratori delle industrie. Per me i lavoratori, sul piano dei diritti, sono tutti uguali. Quelli del Lirico, come quelli di Portovesme o di Portotorres, hanno il sacrosanto diritto di non vedere cancellato il loro lavoro e umiliata la loro professionalità. Un grande merito va dato ai lavoratori del Teatro Lirico. Si comportano in modo composto, determinato ed esemplare: non difendono solo il loro posto di lavoro, che ovviamente è importante e riguarda principalmente loro, difendono anche il loro lavoro, che è altra cosa e che riguarda tutti; lo fanno senza mai turbare la programmazione del teatro, anzi lavorano come e più di sempre per allestire gli spettacoli e le attività previste; lo fanno in modo unitario, attraverso la Rsu, senza farsi condizionare dall’esistenza di diverse sigle sindacali; lo fanno puntando sempre al nocciolo delle questioni, senza lasciarsi sviare da considerazioni politiche o da rapporti personali, quando chiedono l’apertura delle manifestazioni di interesse oppure la nomina di un commissario. Nel frattempo vi sono ricorsi alla magistratura da parte dei sindacati dei lavoratori del teatro e al Tar da parte di alcuni interessati che, loro sì, avevano presentato manifestazioni di interesse cestinate senza ragione. Come troppo spesso accade in Italia, la magistratura viene chiamata a raddrizzare storture che la cattiva politica non riesce a correggere, spesso le provoca e le lascia marcire. Possiamo allora parafrasare l’antica invocazione di chi chiede giustizia. Senza confondere le grandi tragedie della storia con la piccola farsa cagliaritana, possiamo chiedere: c’è un giudice a Cagliari ? Forse c’è un’altra strada per i lavoratori del lirico per farsi sentire. La loro voce è la musica. Un bel concerto, in piazza, sotto i palazzi del potere, forse aiuterebbe l’opinione pubblica a capire più di tante parole. maurandi.

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