Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La natura trionfa sulla “Sella”

Fonte: La Nuova Sardegna
22 febbraio 2013

 

Conferenza di servizi tra Comune, militari e associazioni ecologiste per il progetto di valorizzazione





CAGLIARI. La Sella del Diavolo diventa riserva naturale regionale assieme a Capo Sant’Elia, gli edifici da mettere in sicurezza avranno una destinazione pubblica, i percorsi naturalistici e ciclabili saranno tracciati senza trasformare i due promontori in una cartina a tre dimensioni. La naturalità di questi luoghi sarà salvaguardata senza sconti.

E’ quanto emerso il 18 febbraio scorso nella conferenza di servizi preliminare tra comune di Cagliari e militari proprietari dell’area assieme agli ambientalisti di Gruppo di intervento giuridico e Amici della Terra che da dieci anni curano le visite guidate nel parco ancora da istituire. Il Comune ha progettato la sistemazione di un paio di edifici e quindi ha presentato la proposta, gli ambientalisti hanno confermato la loro disponibilità a mantenere i percorsi nelle attuali condizioni segnalando, anzi, la necessità di non caricare i camminamenti con passamano, piccoli terrazzamenti, recinzioni che arredano i colli ma abbassano la naturalità del luogo. Ottomila persone di ogni età accompagnate sulla Sella del Diavolo e a Capo Sant’Elia dimostrano che sono luoghi facilmente accessibili.

Durante la conferenza di servizi è stata messa a fuoco la particolarità di questo complesso: è una zona verde praticamente intatta protesa sul mare, è stata frequentata dal tempo dei Fenici in poi e qualche traccia, vale a dire le fondamenta del tempio cartaginese dedicato alla dea Astarte, una grande cisterna punica e una strada romana, oltre allo scoglio che non si vede da terra perché si confonde con il versante della Sella ma che è ben staccato da questa, nel quale c’era la fonte d’acqua dolce ben nota ai naviganti dell’antichità che si fermavano al largo e mandavano piccole barche a rifornirsi, quello scoglio per i naviganti identificava la zona e il nome del Poetto è nato proprio da qui (voleva dire, appunto, pozzetto).

L’intero complesso ha un valore naturalistico e culturale di grande importanza nel Mediterraneo di ogni secolo visto che tuttora è un punto di riferimento per la navigazione e durante la seconda guerra mondiale è stato attrezzato con piccoli bunker ancora intatti. La conferenza dei servizi è stata il primo passo necessario pe arrivare a definire l’intera progettazione che non è fatta di edilizia ma di puntualizzazione della vocazione naturalistica della zona. Sono previsti punti ristoro e punti informazione, la cartellonistica sarà studiata in modo da non procurare un impatto troppo forte sul paesaggio, si dovrà invece affrontare il problema delle frane che hanno reso necessaria la chiusura di Cala Fighera. La questione ha già una soluzione tecnica. (a.s.)