Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sant'Elia, caccia all'idea migliore

Fonte: L'Unione Sarda
21 febbraio 2013


Al vincitore del concorso andranno 50 mila euro. Per la ristrutturazione pronto un milione e mezzo

Bando ormai pronto: così si sceglierà come riqualificare lo stadio

Cinquantamila euro per il primo classificato, quindici per il secondo, dieci al terzo: il Comune è pronto a varare il concorso di idee per la riqualificazione dello stadio Sant'Elia, a tredici mesi dagli indirizzi del Consiglio e cinque dalle linee guida dettate dalla Giunta. Il bando è quasi pronto per la pubblicazione, sulla base del «capitolato speciale» firmato martedì dal dirigente del Servizio lavori pubblici Mario Mossa.
IL PROGETTO Il documento, oltre agli aspetti tecnici, mette nero su bianco quali saranno i premi per i vincitori del concorso, che per il primo posto prevede anche la possibilità di avere l'incarico per la progettazione preliminare, definitiva e esecutiva: un lavoro per cui l'amministrazione stima di spendere un milione e 500mila euro. Il Sant'Elia del futuro, come è spiegato nella determina, verrà trasformato in una «struttura polifunzionale e centro polivalente, aperto a più attività complementari» e dovrà essere in grado di «ospitare non solo la disciplina del calcio, ma altri sport quali rugby e atletica nonché servizi connessi al benessere e allo sport».
LE LINEE GUIDA Tutti concetti espressi dalle linee guida che la Giunta ha approvato lo scorso settembre e su cui punta molto per il rilancio del quartiere e del lungomare di Sant'Elia. Non è un caso che quella delibera dica che l'impianto sportivo «dovrà essere fortemente connotato, sotto il profilo architettonico, rispetto alla sua localizzazione vicino al nuovo lungomare e al porticciolo, e dovrà tenere conto del rinnovato contesto del quartiere».
LO STADIO RESTA L'intervento dovrà lasciare in piedi la struttura attuale, che verrà solo ritoccata: non è prevista nessuna demolizione, ma interventi che creino «un unico complesso edilizio, senza soluzione di continuità». L'obiettivo è ottenere uno stadio «olimpico ma modulabile a seconda dell'iniziativa che vi si svolgerà: dalla Serie A con il Cagliari Calcio alle manifestazioni di altre discipline». Su questo punto, a gennaio 2012, il Consiglio si divise: alcuni esponenti della maggioranza, oltre a quelli dell'opposizione, non erano convinti sull'opportunità di recuperare la pista d'atletica, sparita da quasi tutti gli impianti moderni dedicati al calcio.
CENTRO POLIFUNZIONALE Per attirare i capitali privati poi saranno inserite nel progetto diverse attività. Lo stadio dovrà essere in grado di ospitare anche spettacoli «sia al coperto che all'aperto». Non solo. Sono previste anche «strutture per la formazione e per la medicina dello sport, un centro congressi, uffici direzionali e sedi per associazioni, spazi legati allo svago e al benessere», come ad esempio «saune e beauty farm, sale per esposizioni, strutture commerciali legate all'attività sportiva; servizi di ristorazione come ristoranti e caffetterie; servizi di ricettività turistica».
Michele Ruffi


I conti
In 11 anni
il Comune
ha speso
2,7 milioni
Nonostante l'aspetto generale sia quello di una struttura abbandonata, il Comune negli ultimi undici anni ha speso 2,7 milioni di euro per tenere in vita il Sant'Elia. Più che uno stadio, un pozzo senza fondo, che ha assorbito importanti risorse economiche per essere in grado di ospitare (anche se l'agibilità non era concessa per tutti i settori) fino all'aprile del 2012 le partite casalinghe del Cagliari.
L'elenco dei lavori è lunghissimo. Nel 2001 arriva l'impianto Tv a circuito chiuso (144mila euro), mentre nel 2003 si lavora alle nuove recinzioni, serbatoi dell'acqua e tinteggiature (35 mila euro) e oltre 524 mila euro per il rifacimento del campo di gioco, impianti elettrici e isolamento di una parte della struttura oltre ad alcune consulenze. L'anno dopo, nel 2004, il Comune spende 976 mila euro per sistemare le torri-faro, la ristrutturazione delle gradinate del secondo anello e l'adeguamento dell'impianto antincendio. Nel 2005 177mila euro per recinzioni, collaudi, potenziamento idranti, manutenzione del gruppo elettrogeno, nel 2006 di nuovo le recinzioni e il calcestruzzo costano 164mila euro. Nel 2007 l'adeguamento (l'ennesimo) dell'impianto antincendio e altri lavori hanno richiesto una spesa di 207 mila euro. Nel 2008 “solo” 18mila euro, per i bagni e, nuovamente, il gruppo elettrogeno.
Un'altra batosta nel 2009: 320 mila euro per il solito calcestruzzo che si sgretola. Nel 2011, quasi 200mila euro per gli impianti elettrici, ancora una volta il calcestruzzo, e la ristrutturazione della copertura di legno della tribuna centrale. La stessa che a novembre dello scorso anno si è staccata ed è caduta giù. Per fortuna di notte, mentre lo stadio era deserto. (m.r.)