Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Il caso L’Onlus tiene le lezioni e il Comune paga le bollette

Fonte: Sardegna Quotidiano
20 febbraio 2013

 

TUTTO GRATIS Da settembre 2011 l’Alfabeto del Mondo occupa spazi comunali in via Eleonora d’Arborea a costo zero. Anselmo Piras (Ancora per Cagliari): «L’assessore Orrù faccia chiarezza»

 Ci sono tanti metri quadri (del Comune) in pieno centro gestiti da Alfabeto Del Mondo, una Onlus, grazie a un accordo verbale. La vicenda inizia a settembre 2011: la Onlus vince una manifestazione di interesse, e viene ospitata in via Eleonora D’Arborea per tenere corsi di italiano. Gli altri corsi –m e d i atore culturale, lingue straniere e progetti di inclusione sociale – s ono svolti nei locali della chiesa di Sant ’Eulalia. Gli spazi sono stretti e le associazioni tante, la Onlus rischia di dichiarare fallimento e trasferisce baracca e burattini per intero al primo piano (di proprietà comunale) di via Eleonora D’Arborea. Lì, tra sedie di design e tre tavoli di cristallo (tutto di proprietà del Comune e trovato dai nuovi inquilini) ricomincia la sua attività. A costo zero e entrate multiple: l’acqua e la luce le paga palazzo Bacaredda. E l’Alfabeto Del Mondo torna a vedere il segno più nel suo bilancio. Alcuni dati: 49.495 euro incassati da privati – cioè iscritti – per «corsi di lingue straniere e informatica»; 2500 dalla Banca d’Italia per «corsi di italiano per stranieri socialmente svantaggiati». C’è anche il Comune di Serri: 300 euro per «traduzioni» e 1.900 euro da Sardegna Solidale per «distribuzione libri a immigrati, seminari sui minori stranieri, corsi di informatica e italiano per immigrati socialmente svantaggiati». Totale: 54.195 euro incassati nel 2012, e la Onlus non paga neanche l’affitto. « L’assessore Susanna Orrù e la dirigente Ersilia Tuveri mi avevano promesso di mettere nero su bianco la nostra situazione. Invece, solo una stretta di mano come accordo a settembre 2011 e poi più nulla», dice Maria Eugenia Maxia, presidente di Alfabeto Del Mondo. «Abbiamo inviato molte lettere al Comune per sollecitare un intervento. Nessuno ci ha mai risposto. Rischiavamo il fallimento, siamo andati nel locale comunale per non morire», prosegue la Maxia. E infatti le lettere esistono: le ultime sono datate 14 marzo e 11 e 15 luglio del 2012. Le ultime due all’at - tenzione dell’assessore Orrù, la prima spedita a Enrica Puggioni. Tutte rimaste senza risposta. I soldi guadagnati dalla Onlus –100 figure professionali, come 63 docenti di lingue, 2 tutor e 18 del gruppo amministrativo – non sono bruscolini. «Chi può pagare versa un contributo anche di 120 euro, ma in tanti seguono i corsi gratis», afferma la Maxia, che lancia una proposta: «Se il Comune ci offre il locale gratis, potremmo fare i corsi gratuiti per i disoccupati». Sul versante comunale, si frega le mani e dice la sua Anselmo Piras (Ancora per Cagliari), ex assessore Politiche sociali: «Tutto ciò è assurdo, è un bel business. L’a ss o c i a z i one non ha nessuna autorizzazione, paga tutto il Comune», dice Piras. «È un fatto increscioso, alla faccia della trasparenza sbandierata da questa amministrazione. Mi auguro che l’assessore Orrù faccia chiarezza al più presto» conclude l’ex assessore.

Paolo Rapeanu