Rassegna Stampa

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Sel: “I tagli agli enti locali ci fanno affondare: subito un piano da 600milioni”

Fonte: web cagliaripad.it
20 febbraio 2013

 Cagliari
19 Febbraio 2013 ore 12:17
 

Oltre 40 milioni di finanziamenti in meno,in cinque anni, per Cagliari. La ricetta di Uras e Zedda: “Rilancio dell’economia isolana attraverso il potenziamento dei Comuni”
Martina Marras,
redazione@cagliaripad.it
Il rilancio dell’economia isolana attraverso il potenziamento dei Comuni: è questa la ricetta proposta da Sel, che pensa ad un piano da 600milioni di euro, per cinque anni, affinché gli enti locali attivino “iniziative locali per lo sviluppo e l’occupazione” attraverso “un grande piano di manutenzione ambientale, rilancio dell’edilizia con opere pubbliche, recupero del patrimonio edilizio pubblico e riqualificazione dell’edilizia privata”.

Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, insieme ai candidati di Sel per il Senato, Luciano Uras e Lilli Pruna, ha incontrato questa mattina i giornalisti per fare il punto della situazione sulle risicatissime entrate comunali. “L’Anci nazionale ha lanciato un allarme – ha ricordato Luciano Uras – e noi riteniamo che si debba combattere questa battaglia in Parlamento, insieme alle autonomie locali. Dobbiamo recuperare quota d’entrate che ci spetta”.

Il Comune di Cagliari ha subito drastici tagli nei finanziamenti: dai 46 milioni di euro del 2008, si è passati agli attuali 2 milioni. “Ma questo non è tutto – ha precisato il primo cittadino – lo Stato ci rende sempre meno liberi, non abbiamo margini di discrezionalità nella tassazione, dobbiamo seguire il dettato di Roma. Da amministratori siamo diventati dei semplici esattori”.

“Gli amministratori locali sono sempre più spesso vittima di attentati – ha sottolineato ancora il sindaco Zedda - Non è solo preoccupante per l’atto in sé, ma anche perché mira a un non governo del territorio, impaurirendo gli amministratori che fanno il proprio dovere”.

Per i candidati l’unica risposta alla crisi sono i servizi ai cittadini.“I tagli impediscono agli enti locali di rispondere ai bisogni della popolazione maggiormente in difficoltà – ha concluso Lilli Pruna- pensiamo per esempio agli asili nido. L’Europa raccomanda l’aumento degli asili da 15anni, ma senza fondi, come si fa?”.