Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Sanna? La sua esperienza è una garanzia»

Fonte: La Nuova Sardegna
12 novembre 2008

MERCOLEDÌ, 12 NOVEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

Graziano Milia spiega la scelta del presidente del Casic: un volto nuovo non bastava 



«È lui il giusto compromesso per far dialogare da subito le istituzioni con i privati»



Il quaranta per cento delle quote va alla Provincia, il trenta a Cagliari e trenta agli altri Comuni

CAGLIARI. Emanuele Sanna è il nuovo presidente del Casic. Ma com’è che si è arrivati al suo nome? L’altro ieri alle 15,30 dal cilindro dei nove componenti dell’assemblea del consorzio è uscito il nome «di una persona di grande esperienza, capace di dialogare con le istituzioni a tutti i livelli», ha spiegato ieri mattina Graziano Milia (presidente della Provincia e, pro tempore, del Casic), poco prima del passaggio delle consegne al nuovo responsabile, assente per problemi familiari. Ora «inizia una nuova fase - ha continuato Milia - e le carte sono del tutto in regola».
Ferma restando l’autorevolezza del nome - è stato domandato - non si era detto, però, che il ruolo del Casic sarebbe dovuto cambiare in tutti i sensi? Mentre il nome di Sanna è, sì, prestigioso ma appartiene alla politica sarda (e non solo) degli ultimi trent’anni: non è un elemento d novità. Il Casic, come ricordato da Milia che ha traghettato dal vecchio (erano 57 gli enti nell’assemblea) al nuovo sistema (nove componenti), «è oggi una struttura diversa e più agile, ma sempre con la funzione di supporto allo sviluppo industriale». Ma quando si portano avanti «innovazioni importanti - ha continuato Mila - occorre introdurre un tasso di esperienza. Trovare una via mediana: innovare, sì, ma salvaguardando l’autorevolezza. Ed Emanuele Sanna, col suo essere stato per cinque anni presidente del Consiglio regionale, assessore e deputato (anche se solo per due anni) e, oggi, anche sindaco di Samugheo, porta un bagaglio di grande esperienze». La modernizzazione del Casic, passata attraverso una riforma-cura dimagrante «passa anche attraverso necessari compromessi, da intendersi nel senso migliore del termine, col meglio del passato».
Ora il consorzio industriale sardo, come ha precisato Graziano Milia, «ha un’assemblea molto più snella» e un consiglio d’amministrazione formato da cinque componenti: oltre al presidente, Rossana Sulis per la Camera di commercio (che ha un posto fisso), Nino Granara per il comune di Cagliari, Giorgio Marongiu (sindaco di Capoterra) e Mauro Cois (primo cittadino di Sarroch).
La designazione di Sanna è stata unanime: «Ieri (l’altro ieri per chi legge - ndr) dopo una breve colazione di lavoro, alle 15,30 era tutto fatto», ha informato Milia. Tra le decisioni prese anche quella delle quote: il 40 per cento alla Provincia il 30 a Cagliari e il 5 ad ognuno degli altri Comuni (Capoterra, Assemini, Elmas, Sarroch, Sestu e Uta).
Eletto il presidente, ha precisato Milia, l’assemblea ha confermato, con voto unanime, la «totale fiducia» al direttore generale Oscar Serci, che «all’interno del Casic rappresenta la continuità». Fra i suoi impegni - nella veste di liquidatore - anche l’incorporazione di Tecnocasic all’interno del consorzio industriale: non più società controllata, ma braccio operativo nel settore dello smaltimento dei rifiuti, che resta economicamente determinante.
L’accordo sul consiglio d’amministrazione «prevede anche una successiva staffetta fra i sindaci, nell’arco dei cinque anni di mandato amministrativo: al posto di Marongiu e Cois entreranno a rotazione nell’organo amministrativo i sindaci di Elmas-Assemini, poi quelli di Uta-Sestu». Mentre il collegio dei revisori dei conti è formato da Francesca Nocera e da Elio Melis. «La presenza di due donne, con ruoli diversi, è una delle novità assolute del nuovo consigio d’amministrazione. Le altre novità sono l’alternanza, già programmata, fra i sindaci e, nel complesso, un consiglio d’amministrazione molto più agile».
Il direttore Oscar Serci ha precisato che tra il «vecchio e il nuovo ente» non vi saranno differenze operative: la legge modifica gli organismi, ma non il ruolo». Inoltre la stessa legge riconosce ancora il vecchio statuto. Per il nuovo la Regione dovrà indicarne la tipologia, mentre per i contenuti dovrà tener conto delle varie realtà locali. Ma prima di essere approvato dall’assemblea del Casic, il documento dovrà avere il «sì» dei consigli comunali dei soci.
La scelta di Sanna, ha informato Milia, è stata fatta al di fuori di qualsiasi accordo, se non quello intrno ai soci. «Nè la Regione - ha affermato l’assessore regionale Concetta Rau (Industria) - lo sapeva: non io. Non so se lo conoscesse il presidente Renato Soru. Ma le regole che abbiamo dato ai consorzi prevedono che la nomina sia presa, indipendentemente da terzi, dagli enti locali presenti nell’assemblea. E così è stato fatto per il Casic: il binario rispetta le regole».