Rassegna Stampa

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Scuola civica di musica: "Serve competenza per seguire gli alunni disabili"

Fonte: web Castedduonline.it
19 febbraio 2013

    Il parere del pedagogista

di
Redazione Casteddu Online

Lunedì 18 Febbraio 2013 | 01:35

Scuola civica di musica, il dibattito prosegue. Nel confronto sull’istituto di via Venezia interviene anche Antonio Cantagelli,che risposte all’ultima uscita di Antonella Storari nella puntata precedente della polemica: “Gentilissima Alessandra, a volte si parla delle cose senza conoscerle. Io conosco bene Patrizia Floris e la realtà del suo insegnamento alla Scuola Civica di Musica. Ti è mai capitato di assistere ai suoi corsi in Via Venezia? Hai conosciuto i suoi alunni? Perché, secondo te, i ragazzi l’hanno seguita a Pirri con tanto entusiasmo e non hanno fatto altre scelte? La lettera è stata dettata dalle affermazioni fatte dal Sindaco in risposta ad una interrogazione, mi sembra che Patrizia non abbia cercato nessuno, ha solo difeso il suo lavoro di anni. E mi sembra che non attacchi neanche il Sindaco ma lo invita semplicemente a rendersi conto personalmente dei fatti e a interagire direttamente con le persone senza ascoltare quelli che a volte potrebbero essere cattivi consiglieri. Conoscendo Patrizia avresti potuto apprezzarne le sue straordinarie doti umane e professionali e certamente non avresti pensato a logiche elettorali leggendo il suo intervento. Anche io mi occupo di insegnamento e pedagogia solo che conosco la realtà che per anni Patrizia Floris ha portato avanti alla Scuola Civica di musica. Ogni incontro tra Patrizia e uno dei suoi fantastici allievi è una classe a se stante, lei, oltre a essere una musicista preparata e sensibile, è molto più di un’insegnante di sostegno perché tutto ciò che dispensa ai ragazzi lo trasmette con la gioia, l’amore e la sensibilità che pochi fortunati hanno nell’animo.
Non è una classe differenziale, come dici giustamente tu soppresse dalla legge 577, ma è una lezione individuale, un incontro tra due anime sensibili, forse più degli altri, un’insegnante ed un alunno con tanta voglia di imparare l’uno dall’altro.
Non confondiamo le classi ordinarie delle scuole statali con 20 alunni nelle quali l’alunno diversamente abile difficilmente riesce a seguire l’apprendimento dei normodotati. In tali contesti entra in gioco l’insegnante di sostegno che è figura fondamentale oltre alle altre che hai ricordato tu con competenza.
Parliamo di tutta un’altra realtà.
Alla scuola civica di musica si svolgono lezioni individuali, non collettive, quindi il docente che insegna,per esempio, il pianoforte ad un alunno diversamente abile dev’essere straordinariamente paziente, preparato per affrontare le difficoltà che questi alunni devono sopportare quotidianamente e dotato di una sensibilità fuori dal Comune.
Una cosa è la scuola statale con classi di venti alunni, altra cosa è la Scuola Civica di Musica dove la classe è formata da un unico allievo.
L’equivoco nasce da questo elemento.
L’insieme delle classi, e le potrei chiamare monoclassi, formano il corso della Professoressa Floris, quindi non una classe differenziale ma un corso dove ci sono ragazzi diversamente abili e anche normodotati, ognuno con la sua lezione individuale. Gli insegnanti che vincono una graduatoria aspettano nella loro aula alunni ai quali chiedono di apprendere la tecnica rapidamente per proseguire il percorso didattico del programma annuale con i massimi risultati.
La maggior parte di questi docenti, pur essendo ottimi concertisti e didatti di prim’ordine, non hanno né la pazienza né la preparazione per seguire le difficoltà di un ragazzo diversamente abile, in quanto queste competenze, che non sono richieste per vincere una selezione per docente di strumento in una qualunque scuola civica di musica, si apprendono in corsi specifici dopo anni e anni di studi e di esperienza sul campo.
Cara Alessandra, magari sarebbe bello andare insieme a Pirri, io per ritrovare Patrizia e magari tu per conoscerla per la prima volta assieme ai suoi ragazzi. Penso che potrebbe essere una bellissima esperienza”.