Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Addio al vecchio Casic delle poltrone

Fonte: L'Unione Sarda
12 novembre 2008

Assemblea a nove posti, CdA a cinque, gettoni di presenza ridotti: «Adesso comandano i territori»

Milia: «Il presidente è Emanuele Sanna ma i partiti non c'entrano»

Fra i consiglieri d'amministrazione Nino Granara, Rossana Sulis e i sindaci di Sarroch e Capoterra Mauro Cois e Giorgio Marongiu.
Il Casic, con le sue 57 poltrone in assemblea le otto in Consiglio d'amministrazione, è roba del passato: il presente si chiama Consorzio industriale provinciale di Cagliari, ha un'assemblea composta da nove persone e un CdA a cinque posti. Sessantun poltrone in meno e gettoni di presenza pari alla metà di quelli dei consiglieri provinciali. Ma la novità disegnata dalle legge regionale approvata l'estate scorsa, assicura il presidente della Provincia Graziano Milia, da ieri ex presidente del Casic, è il passaggio dalla logica della spartizione dei posti fra partiti a quella della rappresentanza del territorio: in assemblea sono rappresentati i sette Comuni in cui rientra l'area industriale (Cagliari, Sarroch, Capoterra, Uta, Assemini, Elmas e Sestu), la Camera di commercio e la Provincia. «Ognuno risponde ai suoi rappresentati e non è più possibile ragionare in base alla tessera che si ha in tasca».
VECCHIO E NUOVO Proprio per controbilanciare l'innovazione, spiega Milia, la scelta per il nuovo presidente è caduta («all'unanimità») su Emanuele Sanna, uno degli esponenti più in vista del Pd sardo con decenni di militanza politica targata Pci-Pds-Ds, ex parlamentare ed ex presidente del Consiglio regionale: non proprio un nome nuovo, né un simbolo del superamento di vecchie logiche. «Serviva una scelta nel segno dell'esperienza e dell'autorevolezza», dichiara il presidente della Provincia, che nega di aver discusso della questione con la segreteria del partito. Nella stessa direzione va la conferma del direttore generale del Consorzio, Oscar Serci. Il quale, dal canto suo, garantisce che sotto il profilo strettamente operativo non cambierà nulla: «Le nostre finalità sono immutate» e, in attesa che la Regione proponga lo schema del nuovo, resta in vigore il vecchio statuto.
ASSETTI DI POTERE Il 30 per cento delle quote è del Comune di Cagliari, un altro 30 è diviso fra gli altri sei Comuni e il restante 40 è nelle mani della Provincia, che nel vecchio assetto contava per il 7 per cento. Poiché l'ente ha superato il limite del 20 per cento delle quote, il presidente non poteva più essere il presidente del Consorzio. L'aver affrontato subito la questione della suddivisione, secondo il direttore generale Serci, ha fatto sì che il Consorzio del Cagliaritano non abbia conosciuto, sulla strada della sua ristrutturazione, le difficoltà e gli scontri che hanno caratterizzato altri Consorzi sardi. Per Milia e Serci «non vi è mai stato un rischio di commissariamento».
I CONSIGLIERI Nel Consiglio di amministrazione entrano Rossana Sulis in rappresentanza della Camera di commercio, Nino Granara per il Comune di Cagliari e, per gli altri Comuni che entreranno a turno, due per volta, nel Cda, i sindaci di Sarroch, Mauro Cois, e di Capoterra, Giorgio Marongiu.
L'ADDIO Milia, che alle 13 ha salutato il personale del Consorzio a Macchiareddu e presentato il nuovo presidente, ha rivendicato i risultati ottenuti in questo periodo: gestione dei rifiuti campani, ricucitura dei rapporti con il sistema imprenditoriale locale e capacità di attrazione di aziende esterne, recupero del rapporto col ministero dell'Ambiente e con la Regione e rilancio del porto canale.
MARCO NOCE

12/11/2008