Comune
PATRIMONIO Per fare cassa il municipio mette in vendita i beni di sua proprietà: strutture in pieno centro, come in via Alghero e via Sonnino, in via Emilia ma anche aree a Barracca Manna
Il Comune mette all’asta le sue proprietà immobiliari. O almeno: inizia con una parte. ventidue di quegli immobili che in passato hanno sucitato polemiche perché mal gestiti, o concessi in uno a privati in cambio di canoni troppop bassi. O comunque non sfruttati. In tempi di crisi, a palazzo Bacaredda c’è la volontà di rimpinguare le casse, più vuote che piene. Un’asta pubblica al massimo rialzo sul prezzo a base di gara: tradotto, si parte da una cifra e si aggiudica questo o quell’immobile o zolla di terra chi offre di più. Le buste con le offerte possono essere inviate entro il 16 aprile, l’apertura sei giorni dopo. LE TIPOLOGIE DEI BENI Sono ventidue i contratti che il Comune auspica di chiudere nel più breve tempo possibile. Il valore base per l’intera partita è di oltre tre milioni e mezzo di euro: 3.611.985 per l’esattezza, carte alla mano. Insomma, non si parla di caramelle. Scartabellando i documenti, emerge che non si tratta solo di appartamenti o palazzine. In alcuni casi, infatti, figurano dei veri e propri “vuoti urbani”. Appezzamenti di terra che, una volta finiti nelle mani del privato, possono essere sviluppati con cubature, in altezza e larghezza. Ovviamente, rispettando, in ogni singolo caso, delle precise regole urbanistiche. Dal pieno centro città alla periferia e fino a Pirri: un elenco di proprietà sparso un po’ ovunque, quello del Comune. Tutte le costruzioni e le aree “vuote ” sono dichiarate “di non interesse culturale”. Entrando nel dettaglio: in via Sonnino c’è una casa popolare del valore di 54mila euro, 27 metri quadri e un’agibilità da chiedere a carico del futuro proprietario. Sempre in centro città, in via Alghero ci sono due locali: piano terra, uno è un deposito e l’altro un appartamento con contratto rinnovabile. Si parla di molti metri quadri in centro (ben 167) e l’offerta base schizza fino a 300mila euro. Spostandosi in periferia, si arriva in via Emilia. Un soppalco non regolare, addirittura collegato con un’a ltra casa: a parte questo problema, la casa è al piano terra, misura 35 metri quadri e oggi vale 52mila euro. Poca roba, rispetto ai prezzi dei quartieri “bene”. Ancora: in piazza Michelangelo ci sono 38,50 metri quadri di proprietà di palazzo Bacaredda. Oggi c’è un’associazione, domani chissà. Sempre piano terra, per ottenerla basta offrire più di 61mila euro e sperare che non arrivi una busta più “pesante ”. A Pirri è invece il trionfo delle zone da edificare: ben quattro, tutte con ferree regole urbanistiche delle quali tenere conto. C’è un lenzuolo di terra di 252 metri quadri tra Barracca Manna e Bixedda Du Campus: problemi da risolvere, eliminare gran parte della strada prevista, ma, nonostante la potenzialità edificatoria, un vincolo specifico lascia spazio solo a future strade. Sempre Barracca Manna, tra via Paolo Spriano e via Sassu. Stavolta si parla di uffici, la zona è I. Divisa in più lotti, può essere divisa tra più proprietari. Qui ballano 2605 metri cubi e un prezzo base di 260mila euro. LE REAZIONI IN COMUNE «Speriamo di ottenere il miglior risultato di vendita possibile», dice Claudio Cugusi, consigliere comunale del Pd e presidente commissione Bilancio, «per due motivi: in cassa abbiamo pochi soldi e questi immobili non sono utili a nostre attività, perciò si possono vendere». Paolo Rapeanu