Rassegna Stampa

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Salva baretti, l'apertura del Comune: “Ora elementi nuovi, ma avevamo ragione noi”

Fonte: web cagliaripad.it
13 febbraio 2013



E dopo il decreto Rassu è l'assessore all'Urbanistica Frau a dare speranza ai gestori dei chioschi: "Una via d'uscita esiste"
Andrea Deidda
 

 

Nuove speranze per i chioschi con il decreto “Rassu”. Fino a ieri la sorte dei baretti sembrava segnata oggi si apre qualche piccolo spiraglio. Il Comune studia le carte, l’assessore Frau: “Ci sono elementi di novità”.

“E’ evidente che si tratta di un fatto nuovo che va analizzato con estrema attenzione e in tutti i dettagli. Ci sono elementi di novità, viene ad esempio fissata una data certa per a temporaneità. Un altro passo in avanti riguarda i problemi urbanistici che ora vengono presi in considerazione. Rimane da verificare se questo decreto possa avere incidenza sulle situazioni già in atto”. Questa la risposta dell’assessore comunale all’Urbanistica, Paolo Frau, all’interrogazione urgente presentata in Consiglio comunale dal capogruppo del Pdl, Giuseppe Farris, sul decreto presentato questa mattina dalla Regione e che indica una via d’uscita per i chioschi.

Frau sottolinea che “il decreto dimostra il fatto che l’interpretazione delle norme necessitava di approfondimenti e questo per noi è motivo di soddisfazione. Abbiamo cominciato a lavorare sui documenti, anche se non ancora ufficiali, perchè il nostro desiderio è quello di trovare una soluzione legittima che non metta in difficoltà soprattutto coloro che sulla spiaggia lavorano da decenni”.

In serata il commento di Alessandro Serra, portavoce del presidente Cappellacci: "Il decreto “litorali” dimostra che per salvare i chioschi del Poetto c’è una soluzione immediatamente applicabile in base alla norme vigenti. Infatti, l’atto ribadisce quanto già espresso nella legge e sostenuto dalla Regione durante gli incontri tecnici con il Comune. Se l’assessore Frau", aggiunge, "è confortato e si sente più sicuro affermando il contrario, non c’è nessun problema: l’importante", conclude, "è che rompa finalmente gli indugi e si eviti una demolizione dannosa per la città, per le imprese e per i lavoratori".