Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

I commercianti: per il centro nessun progetto

Fonte: Sardegna Quotidiano
11 febbraio 2013

Shopping in crisi

 

IL DIBATTITO

I negozianti intervengono nell’incontro promosso dal gruppo consiliare del Pd per cercare soluzioni al dramma del settore: «Abbiamo il cappio al collo, i proclami non bastano»

L’argomento è buono per molte occasioni, magari cambiano i termini, ma il concetto di base resta identico: il commercio cittadino vede nero. In una città dove il terziario rappresenta una fetta consistente dell’economia, non potrebbe essere altrimenti. Non ci sono dati ufficiali recenti, ma le saracinesche abbassate soprattutto in centro sembrano valere più di qualunque numero. La politica prova a fare la sua parte, il risultato è misto - applausi e fischi - e le associazioni di categoria parlano di “un cappio che stringe sempre più forte il collo di tanti piccoli negozi”.

FALLIMENTI NEL SILENZIO Attività commerciali di vicinato, proprio quelle che danno lavoro a centinaia di cagliaritani. E che, in molti casi, sono costrette a licenziare. «Siamo stati abbandonati, non c’è strategia nel medio periodo, ciò è demoralizzante. Manca una riqualificazione urbana unita al progetto di città turistica», spiega Franco Fozzi, presidente di Consorzio Insieme (raggruppa oltre 100 negozi tra le vie Manno, Garibaldi e Alghero). L’accento cade anche su altri aspetti: «Non si risolve la crisi aumentando gli orari di lavoro, bisogna riunirsi intorno a un tavolo per indirizzare le poche risorse in direzione dello sviluppo. Oggi ognuno cura il suo orticello, e i negozi chiudono nel silenzio generale ». Dello stesso avviso anche Roberto Bolognese, presidente provinciale Confesercenti: «Viviamo la tragedia economica più grande dalla fine della seconda guerra mondiale. Il terziario è l’ossatura portante dell’economia cittadina, c’è chi si lava la coscienza e non interviene se non con proclami inutili», afferma Bolognese, ammettendo che «ormai, quando fallisce un negozio, non fa più notizia, sembra tutto regolare, ma si tratta di nuovi e improvvisi cittadini poveri. Il porto deve diventare totalmente turistico », suggerisce, «e bisogna fare più in fretta con gli arredi del centro storico». E il ruolo della politica? A tratti, ma c’è: ieri il Pd ha organizzato un incontro nello spazio Search del Comune. “Cagliari: la nuova via del commercio”, questo il titolo del paio di ore di confronto con i commercianti. Che si sono presentati in pochi (appena 25) e hanno espresso questo o quel problema, sempre riferito ai metri quadri della loro attività. «La soluzione non è solo nel miglioramento dell’arredo urbano, per attirare clienti servono nuovi modelli di commercio, da costruire insieme nel tempo - dice Davide Carta, capogruppo Pd - stiamo tuttavia cercando risorse nelle pieghe del bilancio per le strade del centro, intanto non c’è più la tassa sull’ombra». Porta il discorso anche sul piano economico unito ai tagli del governo nazionale il presidente dell’assemblea di via Roma, Ninni Depau: «Esistono aspetti quali il pagamento dello Stato alle imprese, sempre in ritardo, e il patto di stabilità per l’a m m i n i st ra z i one. Come maggioranza dobbiamo trovare soluzioni - argomenta Depau - e essere soggetto promotore di sviluppo, serve tempo, questo è solo il primo di una serie di confronti tra noi e i commercianti». Paolo Rapeanu

LA PROPOSTA MANNINO: NECESSARIA UNA CONSULTA DEGLI OPERATORI

Una consulta degli operatori commerciali e turistici: 16 figure dal mondo del terziario, l’assessore comunale competente e almeno 3 esperti in materia, scelti dal sindaco. La propone Pierluigi Mannino, Patto Per Cagliari, che ha protocollato il regolamento lunedì. Lungo 8 punti, sarà discusso a breve in aula. «Questa consulta è uno strumento concreto che soddisfa la necessità di dialogo tra operatori commerciali e turistici con le istituzioni. Un’ opportunità di dialogo che c’è solo nella forma». ++++++++++++