Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Disastro del ripascimento «Danno da tre milioni»

Fonte: Sardegna Quotidiano
11 febbraio 2013

POETTO VENDICATO

 

IL VERDETTO Sentenza d’Appello della Corte dei Conti: Balletto e Zirone, assieme ad altri nove, condannati: devono pagare per i lavori della primavera del 2002 che stravolsero la spiaggia

Sapevano che il ripascimento del Poetto sarebbe stato un disastro. Adesso sono chiamati a pagare: un danno all’erario da 2 milioni 875mila euro, che comprendono anche 478.429 euro per aver sfregiato l’im - magine della città. La prima sezione giurisdizionale centrale d’Appello della Corte dei conti ha condannato i responsabili di quella devastazione, tra assoluzioni e prescrizioni usciti indenni dai processi penali. Il presidente Antonio Minerva ha stabilito le cifre che dovranno essere sborsate dai vari incolpati: l’allora presidente della Provincia, Sandro Balletto, dovrà pagare 143.528 euro. Il suo assessore ai Lavori Pubblici, Renzo Zirone, è chiamato a pagare una cifra più alta: 287.057 euro. Per oltre 430mila euro sono stati riconosciuti responsabili Andrea Gardu e Lorenzo Mulas (dirigente della Provincia il primo e coordinatore del progetto il secondo). La botta maggiore arriva per Salvatore Pistis: per il direttore dei lavori la condanna ammonta a 575.115 euro. A 71.765 euro corrisponde la pena per i due consulenti Paolo Colantoni e Leopoldo Franco. Andrea Atzeni, Paolo Orrù e Giovanni Serra dovranno pagare 191mila euro ciascuno mentre 287mila euro sono stati chiesti a Antonello Priamo Luciano Gellon. Assolti invece Sandro Cabras, Gian Paolo Ritossa e Mario Concas. La sentenza d’Appello dei giudici contabili attenua quella pronunciata in primo grado, che condannava i responsabili al pagamento di quasi cinque milioni di euro per danno erariale: una riduazione del 40 per cento. Un esito diverso da quello previsto da Balletto all’indomani della pronuncia del primo verdetto: ««Il ricorso sarà una semplice formalità, ma purtroppo a spese dei contribuenti visto che l'esito è scontato». L’ex numero uno di palazzo viceregio (allora Forza Italia) parlava con la sicurezza che gli veniva dall’esito del procedimento penale: la Corte d’Appello lo aveva ritenuto estraneo da responsabilità legate al peggior sfregio ambientale che Cagliari abbia mai subìto. Quello causato dalle tonnellate di sabbia grigio topo e sassi sputati dalla draga olandese Antigoon nella primavera del 2002. Un intervento deciso per cercare di bloccare l’erosione della spiaggia dei centomila. Ed ecco che dall’8 marzo al 2 giugno, con un gigantesco cantiere sul mare pagato con soldi pubblici, l’arenile è stato stravolto. Zirone e Balletto, avevano scritto i giudici della Corte dei Conti cagliaritana in primo grado, «avevano consapevolezza del fatto che i lavori erano stati eseguiti in modo difforme dal contratto e che si sarebbero risolti nella deturpazione della spiaggia ma non hanno esercitato i loro poteri per evitare tale esito». Decisione in contrasto con quella dei colleghi di piazza Repubblica, almeno per quello che riguarda l’ex presidente, che è stato ritenuto non responsabile. Ma adesso è chiamato a pagare. Enrico Fresu