Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Corti in gara per “Tre minuti di celebrità”

Fonte: L'Unione Sarda
11 febbraio 2013


A Cagliari, ecco i vincitori

È Giancarlo Esposito il vincitore della quinta edizione di “Tre minuti di celebrità a Cagliari ricordando Francesco Alziator”, competizione per cortometraggi che si è conclusa ieri con la proiezione delle 27 pellicole partecipanti. Nei 180 secondi di “La valigia dei ricordi” Cagliari è il luogo dove si intrecciano amore e morte, identità e futuro. Il secondo posto della categoria amatori/professionisti va a Filippo Orrù per “L'ampolla”, mentre “Abracadabra” di Federico Rascaldani ottiene la terza posizione.
Il premio per la categoria studenti è di Matteo Porceddu, autore di “Lui e lei”, violento e compassionevole ritratto della gioventù cagliaritana. Daniele Arca con “Qualche buona ragione” e Marta Cocco con “La città del sole capitale del Mediterraneo” al secondo e al terzo posto. Le sei piccole gemme vincitrici verranno riproposte per una settimana nella multisala Cineworld di viale Monastir. «La qualità delle opere aumenta di anno in anno», afferma Maurizio Porcelli, direttore della Fondazione Francesco Alziator, organizzatrice dell'appuntamento. «Ripeteremo l'iniziativa anche l'anno prossimo».
La cerimonia di premiazione è stata l'occasione per la proiezione del cortometraggio “La città del sole”, dedicato alla figura di Alziator e prodotto dalla Fondazione in collaborazione con la Digital Live. L'intellettuale, interpretato da Angelo Melis, visita una Cagliari dove si sovrappongono storia e immaginazione: legge su L'Unione Sarda del 1962 l'arrivo del presidente Gronchi, passeggia curioso per le viuzze del centro immerso nella modernità. «Pur con poco tempo a disposizione io e il soggestista Giorgio Baggiani abbiamo cercato di rendere omaggio ad una figura così importante per la città», dice il regista Valentino Cappai. Qual è, allora, il giudizio di Francesco Alziator al termine della sua breve visita nella Cagliari di oggi? «Rimane aperto», sorride Cappai: «Salta su una macchina diretto verso il suo tempo eterno, con un'espressione appagata, o dubbiosa».
Luca Foschi