Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

La salva-chioschi del Pdl «Zedda non sia Don Abbondio»

Fonte: Sardegna Quotidiano
8 febbraio 2013

Poetto

 

 COMUNE La proposta riguarda un’interpretazione del Puc ed è rafforzata da due sentenze simili per il lungomare di Castiadas. Farris: «Non creiamo fazioni politiche, uniamoci in battaglia»

Una nuova proposta salva-chioschi. Dopo il tentativo, stroncato subito da Cappellacci, del centrosinistra in Consiglio regionale arriva ora un’iniziativa del Pdl in Comune. Allo stato attuale il Puc di Palazzo Bacaredda non lascia scampo ai baretti del Poetto: da abbattere, tutti, ancora una volta. Ma il gruppo comunale del Pdl prova a suggerire un’i nterpretazione autentica delle norme di attuazione per evitare lo smontaggio delle attività sul lungomare.

LA PROPOSTA DEL PDL

La proposta, illustrata dal capogruppo Giuseppe Farris, si basa su recenti sentenze in circostanze analoghe a quelle dei baretti del Poetto. Si basa sull’“interpretazione autentica”: in parole semplici, uno strumento giuridico che, attraverso una deliberazione del Consiglio comunale, spieghi in modo chiaro l’a r t icolo 30 dello stesso Piano urbanistico comunale. C’è il concetto di “strutture leggere”: secondo il Pdl, tale concetto si può riferire a “strutture facilmente rimovibili”, salvando così gli attuali chioschi, già rimodulati lo scorso aprile. Gli esponenti del Pdl citano anche due sentenze con cui i giudici hanno dato ragione a proprietari di attività sul lungomare di Castiadas che hanno potuto evitare lo smontaggio al 31 ottobre, forti del decreto Sanna del 2008. Come? Inviando una semplice lettera al Comune, per informare che non volevano smontare i baretti. La proposta è stata messa nero su bianco ieri, con una delibera firmata dal Pdl, primo firmatario il capogruppo Giuseppe Farris. «Cerchiamo di levare ogni alibi al sindaco Zedda e all’assessore Frau. La nostra proposta ricostruisce i pareri normativi, in molti ultimamente parlano a vanvera - spiega - le due sentenze delle vicende di Castiadas sono state emesse da due giudici diversi. Fermo restando il rispetto della decisione della Procura, va considerato che non si possono paragonare pere con mele, in diritto valgono le fattispecie identiche, la nostra interpretazione è su una giurisprudenza locale: citiamo le sentenze».

«NON FAZIONI, MA UNITÀ»

Il capogruppo Pdl invita «la maggioranza a valutare la delibera, non creiamo fazioni politiche ma uniamoci in una battaglia dove il Consiglio comunale deve fare uno sforzo di onestà intellettuale. Se avremo risposta negativa, pretenderemo il motivo, non accettando frasi fatte». Forte l’intervento del collega di partito, Stefano Schirru. «Il sindaco rimanda le responsabilità alla Regio- ne, non assume decisioni, è grave per chi vuole guidare una città. Zedda è il don Abbondio del Comune, non gradisce gli ostacoli e rifiuta il dialogo su tutto». Quando governava il centrodestra si stava meglio, in tutti i sensi: è la percezione di Maurizio Porcelli. «Da un anno e mezzo la nostra è una città chiusa, dal Sant’Elia all’Anfiteatro romano. I baretti sono punto di riferimento anche per i turisti - commenta il consigliere Pdl - la delibera cerca di trovare una soluzione al problema smontaggio ». Anselmo Piras, capogruppo di Ancora per Cagliari e cofirmatario della proposta, nota che «Zedda e Frau si contagiano a vicenda la paura del dubbio se fare ogni cosa sia lecita o illecita. Serve buon senso, nel rispetto del lavoro della magistratura ». Piras conclude polemico: «Scommetto che la risposta degli uffici urbanistici sull’accerta - mento di conformità chiesto dai gestori dei baretti arriverà in tempi brevi e sarà negativa».

P. R.