Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Maxi quartiere congelato una grana da 180 milioni

Fonte: Sardegna Quotidiano
7 febbraio 2013

SU STANGIONI

 

Ed eccola la nuova patata bollente per il Comune di Cagliari. Rione “green”: così viene definita la maxi lottizzazione a Su Stangioni, l’enorme area lungo la strada dell’incene - ritore. In ballo c’è un investimento da 180 milioni per 116mila metri quadri di nuove case. Soldi che i 150 proprietari dei terreni vogliono mettere a correre ma che, avvertono, se l’iter di autorizzazione si dovesse bloccare, qualcuno dovrà restituire. O almeno dovrà pagare i danni.

POSIZIONI IN CAMPO In municipio la maggioranza di centrosinistra è divisa, e sembra prevalere la risposta “no”. Cartellino rosso dal mondo degli ecologisti, su tutti il Gruppo di Intervento Giuridico. Contrario anche Maurizio De Pascale, presidente dell’associazione costruttori edili Ance. A favore Antonio Mattana, presidente regionale Federabitazione Confcooperative. Un sì (scontato) arriva anche da Giacomo Pisano, portavoce dei proprietari. Il quadro della situazione è fin troppo chiaro: caos totale. «Lo stesso Comune ha decretato l’esistenza del progetto Su Stangioni, è suo il piano particolareggiato approvato all’unanimità due anni fa. Vedo in salita dire di no. In caso di fumata nera, la competenza passerà agli studi legali, parliamo di un investimento di 180 milioni di euro che qualcuno dovrà pur rendere. Vanno infatti conteggiate le ditte, gli operai e i soci intervenuti con proprie risorse », spiega Antonio Mattana, ricordando che «anche se ora governa Zedda non cambia nulla, le carte restano valide, Su Stangioni non è certo un gioco». La vagonata di soldi calcolata da Mattana «creerebbe indotto e lavoro, oltre a soddisfare il bisogno abitativo di chi crede da sempre nel progetto». Non solo: l’idea del quartiere green arriva dai proponenti, ma «lo stesso Comune ha redatto e approvato tutti i contenuti speciali». Mattana finisce suggerendo una via, comunque dispendiosa, a chi siede sulla sedia più importante di palazzo Bacaredda: «Zedda potrebbe acquistare l’area di Su Stangioni e mettere a disposizone delle cooperative altre aree, magari l’ex mercato ortofrutticolo».

I NUMERI DEL PROGETTO Il maxi progetto edilizio di Su Stangioni, stilato nel 2005 da tutti i proprietari dei 192mila metri quadri tra la 554 e la 131Dir, zona motorizzazione e ex palazzo dell’Intendenza di finanza, è avveniristico. 700 case per 2600 abitanti, spalmate su 116mila metri quadri di edilizia residenziale pubblica. Sette ettari destinati al verde pubblico, 32mila metri quadri di servizi, due laghetti artificiali e due torri da 45 metri ciascuna per uffici e realtà commerciali. Le automobili solo sottoterra, in un quartiere totalmente pedonalizzato, con la metropolitana leggera di passaggio, sempre nel sottosuolo, direzione aeroporto di Elmas da un lato, centro città dall’altro. Le carte restano nel cassetto fino a marzo 2011: in una delle ultime sedute comunali del governo Floris c’è l’unanimità al piano particolareggiato dell’area. Il Comune deve chiedere la Valutazione ambientale strategica a Provincia e Regione, ma ciò non avviene. Vince Massimo Zedda, le carte di Su Stangioni sono portate in commissione Urbanistica dal presidente, il Pd Andrea Scano (unica voce del suo partito favorevole al progetto) a giugno 2012. Un mese dopo, nuova convocazione con l’assessore di riferimento, Paolo Frau, che lascia uno spiraglio aperto: «Su Stangioni è un intervento eccezionale in tempi di crisi, ci fermiamo qui con cubature urbanistiche a San Lorenzo». Frau straccia però il progetto originario: «Nel quartiere era prevista la metro sotto le torri, se troveremo i fondi transiterà affianco, sopra nostre linee ferroviarie. Si parlava di sottopassi e sovrapassi, costano molto, è un altro punto da ripensare. Per le maxi torri serve una soluzione diversa, vanno limati i volumi in ottica di risparmio e di deroghe sulle altezze. La progettazione è meglio se la svolge un nostro uffico adeguato». La commissione termina con l’idea generale – mai tradotta in realtà – di creare, entro lo scorso settembre, un ufficio interno misto per analizzare il tutto.

LA MINACCIA «Sembrano entrate in azione forze occulte, recenti e passate, che remano contro questa proposta. Se arriva il no a Su Stangioni ci rivolgiamo alla magistratura, visto che sono in gioco 180 milioni di euro», tuona Giacomo Pisano, «Il via libera è stato votato all’unanimità nel 2011, perciò non si possono più tirare indietro. Tutti avevano spinto per realizzare Su Stangioni», afferma Pisano: «Anche Paolo Frau, oggi assessore, quando era consigliere si era detto favorevole » .

Paolo Rapeanu

 AVANGUARDIA PREVISTA LA METRO SOTTERRANEA BOCCIATA DAL COMUNE PER I COSTI ESORBITANTI

Il progetto originario per l’area di Su Stangioni era particolarmente all’avanguardia. Le auto e la metro sarebbero dovute passare nel sottosuolo per limitare al massimo l’impatto della nuova opera di urbanizzazione. Ma, l’anno scorso, arrivato al vaglio della commissione Urbanistica il progetto è stato subito ridimensionato. Scartata da subito la possibilità del sottopasso, soprattutto per la Metro, per i costi elevati che avrebbe comportato. L’idea alternativa era quindi di far passare in superficie la liena della Metro leggera che dovrebbe collegare il rioen da un lato con l’aeroporto e dall’altro con la Cittadella universitaria 

ERA FLORIS A UN PASSO DALLE ELEZIONI 2011 ARRIVÒ IL PRIMO PARERE POSITIVO DEL COMUNE

Il parere preventivo al progetto di Su Stangioni è stato uno dei colpi di coda dell’amministrazione Floris. Il via libera in Aula era arrivato a fine marzo 2011 in una seduta record che aveva dato il via libera anche per il progetto del porticciolo di Sant’Elia, il piano di recupero dell’ex distilleria della Zedda Piras e le linee guida per il nuovo Regolamento della gestione del patrimonio comunale.