Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

I gestori: non demoliamo i chioschi

Fonte: Sardegna Quotidiano
6 febbraio 2013

Poetto

 LA SFIDA I titolari delle attività sulla spiaggia non demordono e tengono in piedi le strutture: le concessioni sono a rischio

 I COMMENTI Il portavoce del consorzio: abbatterli ora significherebbe dare il colpo di grazia a tutti i proprietari

Il Comune ha già spedito le lettere per chiedere “a che punto siano i lavori di demolizione”. Ma i gestori dei chioschi provano a resistere, nonostante l’ombra incombente della Procura e della perdita delle licenze, e giocano quella che definiscono la «carta della possibile vittoria». Priorità unica: non buttare mai più giù le strutture, già rimodulate lo scorso aprile e con l’ultima stagione estiva vissuta in trincea, tra eternit, bonifiche e registratori di cassa vuoti. L’asso pigliatutto, in questa partita sulle carte difficile da vincere, potrebbe essere l’ “accertamento di compatibilità”: un faldone di documenti inviato 7 giorni fa “all’attenzione dell’ufficio comunale Urbanistica”. Carte, stilate e spedite dagli avvocati dei gestori, utili a creare un periodo cuscinetto e arrivare alla data del primo marzo, giorno in cui i baretti non saranno più abusivi. Dalle stanze di via Nazario Sauro deve uscire una risposta entro due mesi. Sessanta giorni di tempo per dire sì o no. A chi vende bevande e cibarie tutto l’anno nell’ex spiaggia dei Centomila ne bastano molti di meno, 23 a partire da oggi. Certo, l’azione potrebbe rappresentare un autogol molto salato per i diciotto gestori dei baretti “incriminati ”. Basta che la risposta comunale giunga anche un giorno prima del 28 febbraio: i baretti andrebbero smontati, punto. Paolo Frau, assessore comunale Urbanistica, ha già ripetuto che «bisogna smontare tutto», che è «un passo doloroso ma necessario» e che gli uffici hanno inviato una lettera ai gestori «chiedendo a che punto sono con le demolizioni». La risposta, indiretta, arriva da Maurizio Marongiu, portavoce del consorzio Poetto Services: «Negli ultimi anni abbiamo vissuto di tutto, sulla nostra pelle. Non possiamo buttare giù le nostre attività un’altra volta, perchè sarebbe il colpo di grazia finale. La fine di un lavoro, in un periodo di crisi nera come quello attuale», esordisce Marongiu. Circa 30mila euro a imprenditore: è il costo finale, a testa, da sostenere per l’ennesimo smontaggio. Sette giorni fa è stato spedito quell’accertamento di compatibilità, su indicazione della Regione, come possibile soluzione «Tutti i 18 proprietari hanno fatto avere le carte agli uffici comunali dell’urbanistica. Ne facciamo una questione esclusivamente di giustizia, non smonteremo una sola trave», dice Marongiu, che vuole guardarsi bene dall’incorrere in possibili grane di tipo giudiziario, tanto lui quanto i suoi colleghi venditori, perchè «dal Comune possono rispondere entro sessanta giorni, questo è il limite. Giochiamo in pieno la carta dell’arrivo al 28 febbraio. Una mossa assolutamente legale, come ci è stato confermato dai nostri avvocati. Abbiamo ricevuto la solidarietà di molte persone. Purtroppo », conclude il coordinatore della quasi totalità dei chioschetti del Poetto, «c’è anche chi ci apostrofa come miliardari, non sapendo che siamo semplici realtà a conduzione familiare che possono comprasi il pane solo grazie a questa attività » . Paolo Rapeanu

 TRIBUNALE RICHIESTE DI CONDANNA IN AULA

Sono previste per oggi le richieste di condanna per 17 gestori dei chioschi del Poetto, finiti a processo per violazione delle norme urbanistiche e ambientali oltre che per occupazione illegale di suolo pubblico. Si avvia a conclusione, dunque, il procedimento nato dall’inchiesta del pm Gaetano Porcu che aveva spinto anche il Comune ad accendere i riflettori sugli abusi nati sulla spiaggia. Così, nel 2009, i gestori avevano ricevuto un’ordinanza di demolizione rimasta lettera morta nella speranza che il Pul, il piano di utilizzo del litorale, venisse approvato. Il problema venne però solo rinviato, perché - arenato il Pul - si tornó a parlare di demolizioni che l’ex sindaco Floris cercó di scongiurare con delle ordinanze, firmate a fine mandato, che gli sono contate un’indagine per falso e abuso d’uffi - cio e richiesta di rinvio a giudizio. La scorsa stagione le strutture sono state sanate ma è rimasto in piedi il problema della temporaneità: i chioschi possono restare aperti solo durante la stagione balneare. M.B.