Rassegna Stampa

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Politiche sociali, mistero sugli immobili del Comune

Fonte: web cagliaripad.it
5 febbraio 2013


Cagliari
4 Febbraio 2013 ore 20:04
 

Edifici non assegnati, alcuni sì ma non in via ufficiale. L’assessorato i fa i conti con numerosi stabili nel limbo: in almeno ventotto casi non si hanno notizie ufficiali sulle assegnazioni
Andrea Deidda
 

L’assessorato comunale alle Politiche Sociali fa i conti con numerosi immobili nel limbo: in almeno ventotto casi non si hanno notizie ufficiali sulle assegnazioni.
Il Comune di Cagliari possiede centinaia di immobili ma non è semplice sapere l’utilizzo di molti di questi. Alcuni edifici sono vuoti, molti altri invece vengono utilizzati ma manca una “assegnazione formale” da parte dell’assessorato che dica come, quando e perchè siano stati assegnati: la questione era già emersa dopo l’interrogazione presentata dalla maggioranza in Consiglio comunale all’assessore al Bilancio, Gabor Pinna.

Ma è stata ripresa stamane durante la seduta della commissione Politiche Sociali che ora vuole fare chiarezza sugli immobili di competenza dell’assessorato: “Il discorso riguarda in generale la consistenza del patrimonio immobiliare del Comune - spiega il presidente Fabrizio Rodin(Pd) - bisogna capire quanti sono gli immobili disponibili, come sono stati assegnati e per quali ragioni”.

Dall’elenco passato in rassegna oggi saltano fuori diverse lacune, non si sa ad esempio se alcuni edifici siano nella disponibilità delle Politiche Sociali oppure dell’assessorato al Patrimonio, così come è difficile risalire all’assegnazione “formale” per il loro utilizzo. In almeno 28 casi “non risulta agli atti” dell’assessorato, questa la dicitura, pur essendo gli immobili utilizzati: si possono citare diversi asili nido (nelle vie Watt, Premuda, Schiavazzi, Crespellani, Piero della Francesca, Pitagora), il Centro di aggregazione in via Doberdò (proprietà di Area) in precedenza utilizzato come scuola materna, il centro di aggregazione Area 3, l’ex Scuola Alagon, una ex biblioteca in via Premuda, il centro anziani di via Schiavazzi, un Centro Minori in via Friuli, un locale dell’ex Vetreria in via Italia a Pirri. Ma c’è anche il caso dell’ex scuola media di via Santa Maria Goretti per la quale ad agosto la Giunta ha revocato in autotutela l’affidamento alla scuola I Pini, oppure l’ex scuola Lussu in via Piovella dove attualmente ci sono diverse associazioni. L’elenco continua con i locali dell’ex circoscrizione La Palma, la Circoscrizione San Benedetto in via Rossini, la “casa albergo” in via Tiepolo, la casa di riposo Vittorio Emanuele II a Terramaini.

Ma ci sono anche il piccolo auditorium di piazza Dettori e l’ex liceo artistico.
Curioso infine il caso di un locale del mercato di Sant’Elia in via Carta Raspi, elencato tra quelli “formalmente assegnati” tramite provvedimento. Da tempo utilizzato dal servizio Politiche Sociali, ora adibito a deposito: “Vorrei capire perchè un immobile del genere venga utilizzato come magazzino in un quartiere ‘caldo‘ come Sant’Elia” conclude Rodin.