Rassegna Stampa

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Poetto, nessuna speranza. Il Comune: i baretti sono abusivi, smontateli

Fonte: web Castedduonline.it
1 febbraio 2013

No alla proposta della Regione


di  Maurizio Bistrusso

Giovedì 31 Gennaio 2013 | 21:55

Il Comune boccia le indicazioni della Regione e dichiara abusivi i Baretti del Poetto. A nulla è servita la nota consegnata dal Dirigente dell'urbanistica regionale nel corso del tavolo tecnico convocato in prefettura lo scorso 18 gennaio. L'assessore all'Urbanistica del comune , Paolo Frau, aveva giudicato in un'intervista a Casteddu Online la nota una estensione interpretativa della norma ma non la soluzione ai problemi di natura urbanistica e di legittimità che la presenza dei Baretti sulla spiaggia ha già creato negli anni scorsi in attesa dell'approvazione del Pul e della variante urbanistica .Stamattina l'amministrazione comunale ha trasmesso una dettagliata relazione tecnica al Prefetto che conferma di fatto l'orientamento del comune manifestato anche nei giorni scorsi. Nella relazione tecnica finale gli uffici comunali sottolineano la difficoltà  di trovare una soluzione priva di rischi per i gestori che rischiano di aggravare la loro posizione e perdere la concessione demaniale e un ulteriore procedimento penale per abusi edilizi. È una decisione che non mancherà di scatenare polemiche tra gli stessi concessionari e alcuni esponenti di Sel e del Pd che avevano presentato in consiglio regionale una proposta di legge per tentare di salvare i Baretti da una demolizione che avrebbe del paradossale se si pensa che dal 1 marzo potrebbero essere rimontati.Questo il passaggio finale della relazione tecnica del comune che stabilisce che i Baretti sono abusivi e di fatto dovranno essere smontati perché sono considerate strutture temporanee ." Si evidenzia pertanto che i suddetti manufatti, non avendo il carattere di precarietà e temporaneità, sono a tutti gli effetti volumi urbanistici per i quali non risulta rispettato l’indice di edificabilità territoriale delle zone H fissato dal PUC e dalle norme regionali sovraordinate pari a 0,001 mc/mq. In considerazione di ciò, come indicato al punto 4) della nota della R.A.S.,  tali opere  non sarebbero sanabili ai sensi del comma 4 dell’art. 167 del D.Lgs. 42/2004; le stesse sarebbero, inoltre, in contrasto anche con le N.T.A. del PPR, Nelle more dell’approvazione del PUL, che costituisce adeguamento del PUC al PPR, le uniche opere ammissibili nell’area in oggetto, in conformità alle previsioni del PPR, sono quelle di tipo precario, amovibile e temporaneo. L’art. 12, comma 1, lett b) delle N.T.A. negli Ambiti di Paesaggio costieri ammette sempre gli interventi “dell’art. 13 della L.R. 11 ottobre 1985, n. 23, integrato dall’art. 1 della L.R. n. 5 del 2003” e quindi “le opere oggettivamente precarie e temporanee”. E’ di tutta evidenza pertanto che un lasso temporale superiore a quello individuato, sulla base delle considerazioni sopra richiamate, avrebbe come effetto la non sanabilità ai sensi dell’art. 16 della L.R. 23/85.
Infine si vuole richiamare un aspetto estremamente  importante  e imprescindibile per la problematica in oggetto, emerso in modo chiaro, oramai da diverso tempo, relativamente ai procedimenti penali in corso a carico dei gestori dei chioschi del Poetto per gli abusi edilizi commessi nel corso di diversi anni. La Procura della Repubblica del Tribunale di Cagliari nei capi di imputazione a carico dei gestori  ha chiaramente delineato un quadro normativo con le relative interpretazioni  che corrisponde con la linea espressa dall’Amministrazione Comunale, che trova riferimento in tutta la giurisprudenza citata. E’ chiaro che disattendere la suddetta linea rilasciando provvedimenti amministrativi ritenuti illegittimi dai magistrati porterebbe con certezza assoluta a dover rispondere dei conseguenti reati penali". Stamattina invece i quindici gestoi dei baretti avevano presentato una richiesta di accertamento di compatibilità paesaggistica e conformità urbanistica, un atto che congelerebbe lo smontaggio e la demolizione dei baretti. Ma la partita resta aperta.