Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

No al piano, baretti da smontare

Fonte: L'Unione Sarda
1 febbraio 2013


POETTO. L'assessorato all'Urbanistica risponde alla Regione: c'è il rischio di reati penali
 

Il Comune non cambia idea. Frau: «È per il bene dei titolari»
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Il piano presentato dalla Regione non convince il Comune. E allora non ci sono alternative, i baretti vanno smontati. Ieri pomeriggio dagli uffici dell'assessorato all'Urbanistica è stato inviato un documento alla Prefettura in cui è stato di fatto rigettato il progetto per salvare i baretti. Già ieri i titolari avrebbero dunque dovuto iniziare a smontare le strutture del lungomare. Al momento nessuno lo ha ancora fatto.
 

L'ASSESSORE «Gli uffici in questi giorni hanno analizzato con attenzione i documenti che ci sono stati inviati dalla Regione - spiega l'assessore comunale all'Urbanistica, Paolo Frau - ma è uscito fuori che il piano prospettato non mette al riparo da tutti i rischi». Poi un appello ai titolari dei chioschi: «Mi auguro stiano iniziando con lo smontaggio dei manufatti. Il Comune sta agendo esclusivamente nel loro interesse. Se non provvedessero alla rimozione delle strutture rischierebbero di incorrere in problemi grossi, potrebbero perdere le loro concessioni. Capiamo i disagi e i costi che dovranno sopportare, ma è meglio fare uno sforzo ora piuttosto che rischiare di perdere tutto».
 

LA NOTA In serata è arrivata anche una nota del Comune: «Sulla questione dei baretti al Poetto - è scritto - già in occasione della riunione in Prefettura era stata posta in evidenza, da parte di diversi enti, la complessità del problema e la difficoltà nel trovare una soluzione legittima, priva di rischi soprattutto rispetto agli interessi dei gestori».
 

IL DOCUMENTO INVIATO «I suddetti manufatti - è scritto nel documento inviato al Prefetto dal dirigente del Servizio Edilizia Privata, Riccardo Castrignano - nel caso di permanenza per un periodo maggiore di quello già fissato, 31 ottobre 2012, non avrebbero più il carattere di precarietà e temporaneità. Il suddetto termine finale era quello funzionale a soddisfare l'esigenza di garantire la presenza dei servizi di somministrazione di alimenti e bevande ai bagnanti nel periodo estivo, trascorso il quale le strutture dovevano essere smontate. Nelle autorizzazioni paesaggistiche rilasciate dal Comune - prosegue la lettera - i manufatti erano stati riconosciuti come temporanei proprio per il fatto di aver fissato il lasso temporale (1 marzo -31 ottobre 2012) entro il quale gli stessi potevano permanere con il fine di garantire i servizi nel periodo estivo».
 

PROCEDIMENTI PENALI Nel documento dell'amministrazione c'è anche scritto che i baretti, non avendo il carattere di precarietà e temporaneità, creano a tutti gli effetti volumi urbanistici per i quali non risulta rispettato l'indice di edificabilità territoriale delle zone H fissato dal Puc e dalle norme regionali.
E poi c'è l'aspetto legato ai procedimenti penali in corso a carico dei gestori dei chioschi del Poetto per gli abusi edilizi commessi nel corso di diversi anni. «Un aspetto estremamente importante e imprescindibile per la problematica in oggetto - è sottolineato nel documento - La Procura della Repubblica del Tribunale di Cagliari nei capi di imputazione a carico dei gestori ha chiaramente delineato un quadro normativo con le relative interpretazioni che corrisponde con la linea espressa dall'amministrazione comunale, che trova riferimento in tutta la giurisprudenza citata. È chiaro che disattendere la suddetta linea rilasciando provvedimenti amministrativi ritenuti illegittimi dai magistrati porterebbe con certezza assoluta a dover rispondere dei conseguenti reati penali».
 

LE REAZIONI La notizia non è stata presa bene dai titolari dei baretti. Tutti avevano la speranza e la convinzione che alla fine un accordo per tenere in piedi i chioschi sarebbe stato trovato. intanto è stata presentata al Comune la richiesta di accertamento di conformità urbanistica. «Pensiamo - ha spiegato Maurizio Marongiu, gestore - che possa essere un'opportunità per consentire all'amministrazione di disporre di più tempo per arrivare a una soluzione».
Rimangono le ombre sul futuro: anche se i baretti venissero effettivamente rimossi, quando potranno essere rimontati? L'ipotesi iniziale era quella di riprendere l'attività a marzo. Tra un mese, dunque. Difficile risolvere tutte le questioni in trenta giorni.
Piercarlo Cicero