Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Baretti, 90 dipendenti a rischio

Fonte: L'Unione Sarda
30 gennaio 2013


 

I gestori al Comune: fate presto. Frau: stiamo lavorando
Decine di dipendenti a rischio, 120mila euro (in media) a testa per realizzare le nuove strutture, altri trentamila per smontare e rimontarle. Il tempo passa, ma dopo il vertice in Prefettura di due settimane fa, i baretti del Poetto rimangono un punto interrogativo. E i titolari hanno paura di aver buttato tempo e soldi in questi mesi.
 

GLI AVVISI La prima lettera del Servizio Patrimonio del Comune era arrivata il 18 dicembre. Si chiedeva ai proprietari dei baretti di provvedere allo smontaggio delle strutture. Documento rispedito al mittente, visto che i chioschi del Poetto sono ancora al loro posto. Ma i titolari sono preoccupati perla precarietà in cui vivono. «Nei giorni scorsi siamo stati impegnati», si giustifica l'assessore comunale all'Urbanistica, Paolo Frau. «Ora analizzeranno le carte che ci sono state inviate dalla Regione, e faremo le valutazioni del caso».
Nei giorni scorsi, in effetti, si sono svolti gli incontri in cui tutti i soggetti interessati hanno presentato le proprie osservazioni e suggerimenti per il miglioramento del Pul ed i tecnici del Comune hanno avuto altro da fare. Ma il Servizio patrimonio non si è fermato e qualche giorno fa ha inviato ai titolari delle attività l'ennesima lettera: «Si chiede di voler fornire notizie sullo stato di attuazione delle operazioni», scrive il dirigente Francesca Brundu. Insomma, un pezzo di amministrazione dialoga con l'intento di trovare una soluzione condivisa, un altro procede come se niente fosse.
E gli esercenti sono preoccupati. Hanno paura che il procedimento per la decadenza delle concessioni demaniali vada avanti e possa portare a conseguenze irreparabili. Anche se proprio ieri la Giunta regionale (vedi articolo sotto) le ha prorogate sino al 2020 come previsto dalla Legge di Stabilità..
 

L'ALLARME Anche perché il problema, fanno sapere, non è solo economico: 90 dipendenti in media che in estate raggiungono quota 140. Un investimento di 120mila euro per la realizzazione delle opere la scorsa estate, per un costo totale di 1.800.000. Ed esposizioni bancarie rilevanti.
 

VALENZA SOCIALE E poi ancora, fanno sapere i titolari, la valenza sociale dei chioschi del lungomare. A parte la somministrazione di cibo e bevande, sono sempre stati un punto di aggregazione e un riferimento per i turisti. Puntualizzazioni già segnalate al Prefetto nel corso dell'ultima riunione.
 

L'ATTESA Maurizio Marongiu, titolare del Twist, rimane in attesa: «La cosa certa è che non smonteremo i chioschetti. Per noi significherebbe la fine di tutto». Sergio Mascia spera in una risposta del Comune in tempi brevi: «È stata fatta una riunione in Prefettura, la Regione ha fatto una proposta, ma ancora non abbiamo saputo nulla. So che i tecnici del Comune hanno avuto altri impegni, ma il tempo stringe».
Luigi Molinari (Confesercenti) non capisce come la situazione non sia già stata risolta: «Abbiamo presentato le soluzioni per sbrogliare questa vicenda, ci sono leggi e sentenze che permetterebbero al Comune di tenere i baretti in piedi. Non capisco il motivo per cui è ancora tutto in alto mare».
Piercarlo Cicero