Rassegna Stampa

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Ecco l’idea salva-baretti della Regione, spuntano i verbali del vertice in Prefettura

Fonte: web cagliaripad.it
28 gennaio 2013

Gli uffici regionali propongono “l’accertamento di compatibilità” per garantire la permanenza dei chioschetti sulla spiaggia fino al 31 dicembre 2013, data prevista per l’approvazione del pul. Gli uffici comunali stanno esaminando il piano
Ennio Neri,
e.neri@cagliaripad.it
 

Al vertice in Prefettura la salva-baretti proposta dalla Regione. Si chiama "accertamento di compatibilità”.  La proposta degli Uffici regionali dell'assessorato all'Urbanistica ed è stata inviata alla amministrazione comunale che, si legge nel verbale dell’incontro in Prefettura, “ha manifestato interesse per la stessa” e verrà esaminata in un incontro congiunto tra i tecnici di Regione e Comune, programmato nei locali dell’assessorato regionale all’Urbanistica. Ma ancora nulla di certo. Perché il Comune sta valutando non la soluzione.

La riunione si è svolta il 18 gennaio in Prefettura. C’erano tutti: Prefetto, sindaco, rappresentanti della Capitaneria di Porto, Soprintendenza ai Beni paesaggistici, Agenzia delle Dogane, Asl, Provincia e Regione.

Il primo cittadino ha spiegato il problema: i baretti, sono ormai abusivi e devono essere rimossi entro il gennaio 2013. Da qui la decisione del Comune di ordinare la demolizione. E cita sentenze del Consiglio di Stato e una del Tar che ha precisato come i baretti siano da considerare “opere agevolmente rimovibili, funzionali a soddisfare una esigenza oggettivamente temporanea, destinata a cessare dopo il tempo, normalmente non lungo, entro cui si realizza l’interesse finale”.

Da qui la decisione di rimuoverli a novembre. Il sindaco ha chiesto la possibilità di lasciare sulla spiaggia il basamento e ha chiuso ricordando che l’ordinanza balneare regionale (determinazione del 2012) non fa riferimento agli aspetti urbanistici e edilizi, né alla tipologia dei manufatti o alla tempistica d’installazione degli stessi. E, infine, ha rivolto un appello a tutte le Istituzioni per arrivare a una soluzione legale che tuteli gli operatori, per scongiurare il rischio che questi perdano le autorizzazioni per la prossima stagione.

Ed ecco la soluzione è prospettata da Marco Melis, direttore generale della Pianificazione territoriale dell’assessorato regionale all’Urbanistica: i proprietari possono chiedere “l’accertamento di compatibilità” per il mantenimento dei manufatti temporanei (i chioschetti) “fino a certa data” e tale “accertamento di compatibilità” è di competenza comunale. C’è solo una condizione: e cioè che i baretti non siano considerati “nuove costruzioni” in grado di determinare “volumi permanenti”.

E questo perché il Testo unico dell’edilizia esclude dal concetto di “nuova costruzione” i manufatti “diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee”. Quindi se i manufatti in questione (i baretti) non vengono considerati “volumi edilizi” e nemmeno nuove costruzioni, bensì temporanei ed eccezionali limitatamente ad una data certa, potranno ottenere l’accertamento favorevole di compatibilità paesaggistica per un tempo limitato e ragionevole in funzione di un utilizzo preciso. E il tempo limitato potrebbe essere l’approvazione definitiva del Pul (dicembre 2013).

Melis ammette: è vero che la giurisprudenza considera il perdurare di una autorizzazione temporanea come permanenze delle opere (e quindi un volume abusivo insanabile paesaggisticamente), ma solo quando le proroghe sono ad libitum. In questo caso viene invece fissata una data precisa: e cioè il 31 dicembre 2013, termine ultimo per l’approvazione definitiva del pul, per cui l’accertamento avrebbe il carattere di unicità ed episodicità tipico delle opere temporanee.

“Si tratta di opere che già realizzate”, spiega Massimiliano Tavolacci, capo di gabinetto dell’assessorato regionale all’Urbanistica, “e pertanto non servono nuove concessioni, basta l’accertamento di compatibilità”. Quanto ai rischi Tavolacci chiarisce: “Non sono un magistrato, ma a differenza dei vecchi baretti gli attuali sono stati realizzati con regolari autorizzazioni. Siamo disponibili a incontrare i tecnici del Comune per chiarire tutti i dubbi”.

Per il Comune quella della Regione è solo un’indicazione “con qualche margine di rischio” e al momento è all’esame degli uffici tecnici comunali.