Rassegna Stampa

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Zedda a Cappellacci: "Troppe assenze in Consiglio. Non conosce le leggi"

Fonte: web cagliaripad.it
22 gennaio 2013

E' scontro frontale tra Regione e Comune. Dura replica del primo cittadino al Governatore che aveva accusato l'amministrazione cagliaritana di aver deviato sulla manutenzione degli impianti sportivi i fondi per il nuovo palazzetto dello sport
Autore: redazione cagliaripad

 

Ecco il testo della replica di Zedda a Cappellacci:

Ancora una volta il presidente della Regione interviene a sproposito su argomenti che riguardano la città di Cagliari. In questo caso lo fa a distanza di un anno dall'approvazione in Consiglio regionale del comma 30 dell'articolo 4 della Legge Regionale numero 6 del 2012, la Finanziaria 2012: prevede, come avevamo richiesto, la rimodulazione dei sei milioni di euro prima destinati a un nuovo palazzetto dello sport e ora utilizzabili per la riqualificazione di numerosi impianti sportivi comunali in città.

Capisco l'ansia da prestazione per una campagna elettorale che, per il centrodestra in fase di smobilitazione, si presenta difficile ma lo dico e lo ripeto ancora una volta: per noi la politica deve essere al servizio delle cittadine e dei cittadini. Perché possiamo svolgere questo ruolo è necessaria la collaborazione tra istituzioni e non la ricerca costante dello scontro.
Utilizzeremo quei sei milioni di euro per la messa in sicurezza e la riqualificazione dei numerosi impianti sportivi presenti in città oggi in stato di degrado e di abbandono. Il nostro obiettivo è quello di garantire a tutte le discipline sportive la possibilità di avere spazi adatti e agibili per ospitare manifestazioni di qualunque livello, dalla pratica amatoriale a quella agonistica in strutture che, anche grazie alla riqualificazione energetica, possano garantirsi pure l'autosufficienza economica. Il tutto con un'attenzione particolare ai quartieri da sempre considerati periferici, dove lo sport rappresenta un presidio sociale e un importante strumento di aggregazione.
Detto questo, il presidente della Regione dimentica che per la realizzazione di un nuovo palazzetto servirebbero 15 milioni di euro e non sei. Il risultato, se proseguissimo nella strada indicata questa mattina dalla Regione, sarebbe un'altra opera incompiuta oltre quelle che – anche in questo settore – abbiamo ereditato. Ci sarebbe da chiedersi, piuttosto, perché mentre il presidente della Regione era assessore al Bilancio di questo Comune niente si sia fatto per il mondo dello sport in città.

Cosa ancora più grave, spiace constatare come il presidente della Regione non conosca le leggi approvate dal Consiglio regionale: probabilmente dipende dalle troppe assenze durante i lavori in Aula. Perché sia più chiaro il percorso che abbiamo intrapreso, invierò una lettera alla presidente del Consiglio regionale, l'onorevole Claudia Lombardo, chiedendole di spiegare pubblicamente come sia stato trattato l'argomento nella seduta del 29 febbraio scorso, durante l'approvazione della Finanziaria 2012.

Da parte nostra ricordiamo, oltre al piano di riqualificazione degli impianti comunali in città, tutto quello che stiamo facendo a Cagliari per il mondo dello sport: dalla previsione nel Pul di spazi dedicati alle attività sportive in spiaggia e a quelle acquatiche alle fideiussioni per le società storiche che si occupano della gestione degli impianti sportivi sino alla prossima attivazione del microcredito. Senza dimenticare che tra le risorse che questa amministrazione ha ottenuto dal Governo per il Piano Città ci sono quelle per rendere finalmente navigabili i canali che arrivano al quartiere Sant'Elia: non sfugge a nessuno, speriamo, l'importanza di questo passaggio tanto in chiave turistica quanto in chiave sportiva.

Massimo Zedda

La replica di Alessandro Serra, portavoce del presidente Cappellacci:

Ancora una volta dal sindaco di Cagliari arriva la solita smentita che conferma. Come emerge dalle dichiarazioni dello stesso Zedda, la destinazione delle risorse a finalità diverse rispetto alla realizzazione di un palazzetto dello sport corrisponde ad una volontà ben precisa dell’amministrazione comunale. La Regione ha dato seguito a tale orientamento. Se la volontà del Comune fosse stata tradita, il sindaco avrebbe avuto tutte le ragioni per inalberarsi. Poiché è stata rispettata, appaiono incomprensibili le motivazioni di tanta suscettibilità. Altrettanto inspiegabile è un continuo riferimento ad un profilo sul quale non si accettano lezioni dal sindaco: il rispetto della legge. Il presidente della Regione ha semplicemente e liberamente risposto alla richiesta di chiarimenti da parte di un giornalista, esercitando un suo diritto e adempiendo un suo dovere. Se il primo cittadino ritiene di poter essere il solo a poter esprimere un parere sulla città di Cagliari o pensa che “niente” sia stato fatto prima del suo avvento alla guida del Comune, sicuramente ricorda male e forse inizia anche a sopravvalutarsi. Sarebbe più interessante confrontarsi sul merito della questione e chiedersi, senza aspettare “l’oracolo” dei cosiddetti “concorsi di idee”, se il capoluogo della Sardegna possa fare a meno di uno stadio e di un palazzetto. Si lascia, come è giusto che sia, ai cittadini ogni valutazione riguardo a chi sia nervoso e abbia preoccupazioni derivanti da “ansia da prestazione”. La Regione sta dimostrando con i fatti e con investimenti rilevanti di credere nella città di Cagliari. Tanto dovrebbe bastare per dedicare tutte le energie a favore della collettività anziché instaurare continuamente questioni di “lesa maestà”. Se realmente si ha a cuore l’interesse della città, non bisogna mai avere paura del dialogo e del confronto.