Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Lirico, si riunisce il Cda I testimoni vanno dal pm

Fonte: La Nuova Sardegna
22 gennaio 2013

 

Attesa per le decisioni del ministero dei Beni Culturali, pronto il commissario? Settimana decisiva per l’inchiesta, sarà sentito anche il segretario Gianni Lai






CAGLIARI. Con l’inchiesta giudiziaria che incombe e l’arrivo imminente di un invito a comparire per abuso d’ufficio e falso in atti pubblici, il presidente-sindaco Massimo Zedda riunirà oggi alle 19 i resti del consiglio di amministrazione del teatro lirico per approvare i verbali delle sedute precedenti e per comunicazioni sulla nota del ministero dei Beni Culturali con la quale la nomina di Marcella Crivellenti a sovrintendente è stata bocciata e gli atti sono stati dichiarati irricevibili. E’ une seduta importante, perché Zedda dovrà comunicare le prossime mosse in attesa che da Roma arrivino indicazioni sull’arrivo di un commissario e su quanto attende il teatro cagliaritano. Di certo è una settimana calda quella che si apre oggi per la Fondazione e per il sindaco, perché già questa mattina dovrebbero partire le convocazioni delle persone informate sui fatti che il pm Giangiacomo Pilia ha individuato per definire gli aspetti centrali della vicenda. Il primo potrebbe essere il segretario del consiglio di amministrazione Gianni Lai: è lui che ha cercato con molta difficoltà di tradurre nei verbali il contenuto delle ormai citatissime sedute del primo e del 15 ottobre, sempre lui ha informato i consiglieri di amministrazione di quello stranissimo passaggio di un verbale negli uffici della direzione generale del Comune, dove sarebbe stato manipolato. In una situazione di scontro come quella vissuta all'interno dell'organo amministrativo, il sindaco-presidente da una parte coi suoi fedelissimi e i quattro dissidenti dall'altra, il compito di Lai non è stato certamente facile. La conseguenza delle difficoltà è stata l'uscita di cinque verbali uno diverso dall'altro, cui in extremis se n'è aggiunto un sesto probabilmente elaborato subito dopo Natale o ai primi di gennaio, due mesi dopo la seduta. Il pm Pilia è impegnato a far luce su questi passaggi piuttosto anomali, riferiti punto per punto nell'esposto integrativo che i sindacati interni al teatro hanno depositato in questi giorni, con l'inchiesta giudiziaria ormai avviata e il sindaco Zedda indagato per falso in atti pubblici e abuso d'ufficio. Per avere in mano elementi di valutazione sufficienti il magistrato sentirà anche la versione di Antonello Arru e Renato Cincotti, i due consiglieri di amministrazione che hanno sempre appoggiato le decisioni del sindaco. Difficile che le loro versioni dei fatti possano discostarsi molto dal contenuto dei verbali, si tratterà di capire però quale sia stato l'orientamento reale del Cda nella seduta del primo ottobre, quando i consiglieri Felicetto Contu, Oscar Serci e Gualtiero Cualbu hanno manifestato un chiaro dissenso per la nomina a sovrintendente di Marcella Crivellenti ma hanno consegnato al sindaco una sorta di voto di fiducia, successivamente ritirato con chiare note a verbale. A Zedda però quella fiducia, che non ha alcun valore sul piano giuridico in una seduta di Cda, è bastata per ufficializzare la nomina e per presentare la Crivellenti alla stampa. Un nome, quello della Crivellenti, che non risultava tra i 44 candidati che hanno preso parte alla manifestazione di interesse bandita dalla Fondazione e neppure in una domanda protocollata. Della Crivellenti è agli atti soltanto un curriculum non firmato, che elenca esperienze di lavoro. Secondo i consiglieri dissidenti e secondo i sindacati la sovrintendente designata - la nomina non è stata formalizzata e il ministero dei Beni Culturali l'ha annullata - non ha i requisiti minimi stabiliti dallo statuto della Fondazione per dirigere il teatro lirico. L'altro ieri però, alla prima del Requiem di Giuseppe Verdi, era comunque seduta in platea nella poltroncina riservata al sovrintendente. Una scelta strana, per certi versi incomprensibile, davanti a una procedura di nomina bocciata dal Ministero e finita all'attenzione della Procura. (m.l)