Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ecco i candidati di Sel: «Primarie rispettate»

Fonte: La Nuova Sardegna
21 gennaio 2013


 

Frecciata al Pd. Via alla campagna elettorale, un programma di governo di «grandi cambiamenti»






di Stefano Ambu

CAGLIARI. «Se noi facciamo le primarie, quelle valgono». Lo ha detto il capolista al Senato di Sel, il consigliere regionale Luciano Uras, nella conferenza stampa che ha dato il via alla campagna elettorale per il voto del 24 e 25 febbraio. E il concetto lo ha ribadito poi a Nuoro, seconda tappa del tour. Lo schema di "gioco" è quello della mobilitazione low cost e con il massimo coinvolgimento dei militanti delle Comunali di Cagliari sotto la bandiera del motto "Ora tocca a noi”, quello che aveva portato Massimo Zedda alla fascia tricolore.

Coerentemente- e Sinistra ecologia e libertà ci tiene a sottolinearlo- con l'esito delle primarie di domenica 30 dicembre, alla Camera sarà capolista il segretario regionale Michele Piras seguito da Silvia Doneddu, Andrea Dettori, Katia Marcias, Sergio Scavio, Susanna Orrù, Carlo Dejana, Francesca Ghirra, Simone Pinna, Carla Melis, Stefano Piras, Claudia Firino, Giovanni Battista Oliva, Paoletto Serra, Ivan Puddu, Christian Locci, Luca Pizzuto.

Per il Senato capolista è Luciano Uras, seguito da Lilli Pruna, Angelo Cossu, Maria Rita Pau, Giuseppe Marco Dessena, Annalisa Sau, Franco Tocco, Ubaldo Atzori.

mentre al Senato al primo posto il consigliere regionale Luciano Uras e al secondo Lilli Pruna.

Per quanto riguarda il programma, lavoro, ambiente, tutela dei diritti dei sardi a partire dalla vertenza entrate i temi chiave. Sull'occupazione tutti i candidati scaldano i muscoli. Polemica Pruna sull'azione del governo Monti: «La riforma Fornero? Si continua con decine di figure atipiche. Sbagliato parlare di flessibilita', piu' giusto dire precarieta».

Netta anche la posizione di Piras: «Ci stiamo candidando anche per un profondo cambiamento sulle pensioni. Il lavoro? Chiediamo che il centrosinistra intervenga sulla riforma Fornero sugli articoli 8 e 18, altrimenti non ci sarà altra strada che il referendum». Una lista tutta sarda con operai. Ma anche con imprenditori e amministratori a rappresentare tutte le "regioni" dell'isola. Insomma «da noi niente candidati paracadutati da Roma», è le frecciata al Pd sardo.