Rassegna Stampa

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“La classifica di Euromobility? Il dato è alterato. Cagliari è a metà classifica”

Fonte: web cagliaripad.it
9 gennaio 2013

  8 Gennaio 2013 ore 17:05


Secondo Francesco Sechi, coordinatore del piano della mobilità, il capoluogo non è al secondo posto. Per l'esperto il calcolo mette in relazione tutti i km serviti dal Ctm in 8 comuni, mettendoli però in relazione con gli abitanti della città"
Autore: redazione cagliaripad

 

I dati di Euromobility sono “sfalsati”. Il calcolo mette in relazione tutti i km serviti dal Ctm ma poi li rapporta solo al Comune di Cagliari, alterando così la classifica che farebbe precipitare Cagliari dal secondo posto a metà classifica. Lo spiega Francesco Sechi, trasporti sta e coordinatore del Piano urbano della mobilità di Cagliari.

Ecco il testo integrale dell’intervento:

Leggendo i commenti entusiasti in merito ai risultati emersi dallo studio di Euromobility non potevo non andare a leggermi il rapporto ed in particolare il dato che ha suscitato tanto piacevole stupore, non solo al direttore Castagna, ma anche in me.

Ebbene, ahimé ho notato che sull’indicatore utilizzato e sul suo valore c’è qualche cosa che non torna. L’indicatore in questione è il rapporto tra la “produzione chilometrica” (i km percorsi dagli autobus) e il “numero di abitanti serviti”. Innanzitutto tale indicatore non è necessariamente rappresentativo di un servizio efficiente ed efficace ma anzi, se ad un valore elevato non corrisponde una altrettanto elevata domanda di passeggeri soddisfatta, esso può evidenziare un’ inefficienza ed inefficacia del servizio stesso.

Ma il dato da evidenziare è anche un altro: dal grafico del rapporto di Euromobility il valore dell’indicatore si attesterebbe oltre gli 80, poco al di sotto del dato di Milano e ben più elevato di quello delle altre città.

Se tuttavia facciamo un semplice calcolo  dividendo la produzione chilometrica del Ctm, circa 12 milioni e 400 mila km*bus con la popolazione servita dal Ctm in tutta l’area vasta, circa 380 mila abitanti, otteniamo un valore molto diverso e pari a circa 33 anziché 80.

Come è stato allora ottenuto il valore di 80? Guarda caso dividendo la produzione chilometrica del Ctm, 12 milioni e 400 mila km*bus  rispetto al numero di abitanti del solo comune di Cagliari, circa 156 mila abitanti, si ottiene un valore pari a 79,5, molto vicino a quello calcolato dallo studio di Euromobility.

Sembrerebbe quindi che il dato riportato dallo studio di Euromobility sia viziato da un’ipotesi errata avendo considerato non l’intera popolazione degli 8 comuni serviti dal Ctm ma solo quella di Cagliari riferendo tuttavia le percorrenze chilometriche all’intero servizio di area vasta.

Un errore non da poco. L’errore inoltre viene confermato dal sito del Ctm che riporta per l’indicatore km/abitante un valore pari a 31 che è molto più vicino al 33 prima calcolato che non all’80 di Euromobility. Se le cose così stanno, e mi pare di si, il CTM si collocherebbe non al secondo posto ma a metà classifica, a livello di Sassari.

E meno male, perché altrimenti come si farebbe a sostenere che la Regione non sovvenzioni a sufficienza i servizi urbani di Cagliari se fossimo a livello di quelli di Milano? Analogo discorso vale per l’analisi riguardante i passeggeri, utilizzando il riferimento corretto di popolazione servita il valore scende da 250 a circa 100 e Cagliari si collocherebbe a metà classifica.

In sintesi, diamo merito all’azienda e ai cittadini, che con le loro tasse sovvenzionano i mezzi e il servizio di trasporto pubblico, sui miglioramenti che in questi anni si sono registrati nel servizio, ma facciamolo su altri parametri e studi. E soprattutto non perdiamo di vista che tanto c’è ancora da fare e da “sovvenzionare” per realizzare un servizio competitivo rispetto all’auto.

Francesco Sechi