Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Baretti chiusi, salvezza forse a un passo

Fonte: La Nuova Sardegna
3 gennaio 2013

 

In attesa dell’operatività del piano per il litorale, si chiede la revisione del concetto di temporaneità dell’autorizzazione





CAGLIARI. La Regione prorogherà all’ottobre 2013 la scadenza dei termini perché i 70 comuni costieri sardi che ancora non l’hanno fatto elaborino il loro Pul, il piano di utilizzo del litorale. Cagliari è l’unico comune assieme a un altro ad aver approvato un Pul, ma i titolari dei baretti guardano lo stesso con speranza a questa imminente decisione della Regione perché, una volta adottata, chiederanno un tavolo Comune-Regione per valutare la seguente richiesta: finché a Cagliari non ci sarà un Pul, la temporaneità dei baretti potrebbe essere slegata dalla stagione balneare che non va oltre gli 8 mesi di durata.Intanto, però, i piccoli bar davanti al mare resteranno chiusi. I 15 destinatari del recente provvedimento di decadenza della concessione demaniale emanato dal comune di Cagliari hanno scelto di tenersi al riparo dalle eventuali conseguenze di un’apertura al pubblico ormai priva di autorizzazioni. Una situazione che rende ancora più vistosa la condizione dell’Emerson, unico aperto perché anche l’Iguana, che gode dello stesso regime concessorio dell’Emerson, ha scelto la strada della solidarietà verso i baretti del litorale di Cagliari al centro di una vicenda amministrativa ai confini della realtà. La sezione controllo della Corte dei Conti di recente ha stigmatizzato la pesante discriminazione che sussiste tra i baretti con autorizzazioni provvisorie e i due regolamentati inspiegabilmente in maniera differente. Anche il servizio erogato è diverso: i 15 baretti sotto la gestione del comune di Cagliari possono servire pietanze monopiatto perché le cubature permesse rendono possibile solo la piccola ristorazione, l’Emerson invece è un ristorante senza vincoli di questa natura con cubature conseguenti. Tutto questo riguarda il comune di Cagliari, il litorale di Quartu ha baretti che vanno avanti senza sorprese perchè la giunta Milia emanò un regolamento adeguato, da vedere cosa dovrà cambiare una volta entrato in vigore il Pul.

La speranza coltivata dai barettisti cagliaritani non è infondata: il Pul elaborato dal comune di Cagliari non è ancora operativo e non lo sarà per diversi mesi, al momento i baretti sono gestiti con le regole del piano urbanistico cittadino che prevede al Poetto autorizzazioni temporanee (8 mesi), è ragionevole perciò chiedere che, in attesa del Pul, si possa considerare Cagliari una città costiera senza Pul e quindi agganciarla alla proroga in cottura alla Regione. Riassume Sergio Mascia, presidente della Cooperativa Poetto Service: «La chiusura è un segnale all’amministrazione, ormai i nostri locali sono irregolari sul piano edilizio. La concessione è scaduta il 31 ottobre, abbiamo chiesto e ottenuto una proroga perché tra ritardi dopo le demolizioni del 2011 e l’emergenza amianto del 2012 non abbiamo potuto tenere aperto 8 mesi come la nostra concessione prevede, per cui i tre mesi non fatti li abbiamo avuti in proroga rispetto alla scadenza del 31 ottobre 2012. Abbiamo chiesto poi una proroga per smontare i baretti entro il 31 gennaio 2013: scaduti i 3 mesi dopo il 31 ottobre, in pochi giorni non era possibile smontare i baretti che sono stati fatti secondo criteri di qualità sui quali si è voluto scommettere e che richiedono un’operazione di smontaggio costosa, 30 mila euro a casetta. Non abbiamo avuto ancora risposta, ma il dialogo è andato avanti e puntiamo ad aprire il tavolo con Regione e Comune affinchè si riveda il concetto di autorizzazione edilizia temporanea». Nessuna critica verso il Comune: «Ha dato corso a leggi che dovevano essere applicate già 20 anni fa». (a.s.)