Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Riemergono le tombe

Fonte: L'Unione Sarda
3 gennaio 2013


TUVIXEDDU. I lavori della Soprintendenza sul lato sud del colle

Restauro dei monumenti funerari romani

Proseguono da un anno, senza sosta, i lavori di restauro nella tomba romana di Rubellio, nel versante sud del colle di Tuvixeddu. Colombari di I secolo dopo Cristo e tombe cristiane ad arcasolio, lasciate da troppo tempo in un totale stato di degrado ora sono in piena fase di recupero. Custodivano da secoli le spoglie di antichi personaggi del mondo romano, pagani e poi cristiani, in quel costone roccioso che si affaccia sulla laguna dello stagno di Santa Gilla. Un'epigrafe romana sovrasta l'ingresso rupestre alla tomba e fa sapere a tutti i visitatori che di fronte a loro si trova il monumento funerario di Caius Rubellius Clytius.
IL SITO Si scorgono ancora all'interno di un ambiente quadrangolare, cui si accede tramite sei gradini semicircolari, le tre nicchie ricavate nella roccia che accoglievano le urne cinerarie dei defunti, mai recuperate e gli alloggiamenti per le lastre funerarie. Al centro Rubellius, ai lati le due mogli.
IL SOPRINTENDENTE «Dal 2011 abbiamo dato il via a un intervento di ripulitura, consolidamento, recupero delle strutture originarie e messa in sicurezza del complesso costituito dalla tomba di Rubellio e da quella adiacente, le due più monumentali, che si trovano in quel settore del colle di Tuvixeddu», afferma Marco Minoja, soprintendente per i Beni Archeologici di Cagliari. Non si è avuta pietà per questi antichi sepolcri aristocratici che al loro interno non avevano più nulla del loro antico splendore.
IL PASSATO Fino a poco tempo fa fatiscente dimora per senza tetto, prima ancora sala prove per gruppi musicali e discoteca attiva fino agli anni '70. Le mura originarie verniciate di rosso e in buona parte piastrellate, moderni stipetti per alcolici ricavati dalle antiche nicchie, strati di pavimentazione moderna, cumuli di spazzatura, siringhe, flacconcini di metadone, bivacchi e macerie. Accanto è stata perfino costruita una villa ottocentesca, il cosiddetto Villino Serra. E chissà dove sono finite le spoglie del malcapitato Rubellius e delle sue consorti, a dispetto dell'ultima frase dell'epigrafe che scoraggia la profanazione della sua tomba.
IL FUTURO «Il nostro intento è quello di valorizzare l'intera area, creando una rete di collegamenti al parco di Tuvixeddu che mirano ad ampliare l'offerta della fruizione al pubblico, come è stato fatto per la Grotta della Vipera», prosegue Minoja. «Già ci stiamo attivando per raggiungere questi obiettivi. La prossima settimana, infatti, firmeremo un protocollo d'intesa col Comune di Cagliari e con l'Università per garantire il pubblico godimento in tempi brevi, alla fine dei lavori». Ci si auspica che altrettanto possa essere realizzato per altri importanti siti della città, troppo spesso lasciati in stato di abbandono, dai quali tutti potrebbero trarne vantaggio: dai cittadini ai turisti, a coloro che potrebbero usufruire di nuovi posti di lavoro.
Valentina Caruso