Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ecco cosa chiedo al 2013

Fonte: L'Unione Sarda
3 gennaio 2013


Dal funzionario al fruttivendolo, dall'insegnante alla cantante,
dal bancario al muratore: tutti i desideri per una città migliore
Un tweet ipertrofico, anziché i 140 caratteri imposti per esprimere un pensiero su Twitter, 300 battute, non di più, per dirci cosa chiediamo da cagliaritani al 2013 per la nostra città. Un caleidoscopio di scritti (ognuno ci ha mandato il suo via mail, sms o Facebook) per capire cosa si desidera fortemente per il futuro. Un pretesto per capire quali sono le urgenze di chi (politici esclusi) a tutti livelli gioca un ruolo sull'evoluzione del tessuto urbano. Emerge un quadro curioso e in movimento. Pubblichiamo i nostri tweet in ordine d'arrivo come vuole la regola di un social network.

Gianluca Floris, tenore. «Che si ricomponga questa frattura fra il mondo della cultura e la giunta Zedda. È urgente un vero coinvolgimento di tutti per una rinascita della città, che non può che iniziare proprio dalla cultura».

Manuela Atzeni, comandante dei Vigili urbani. «Ho concluso l'anno 2012 con la consapevolezza che la Polizia municipale di Cagliari avesse, da parte dei cittadini, un voto sufficiente . Mi auguro per il 2013 di ottenere il massimo ... o quasi».

Ugo Masala, operatore turistico. «Vorrei che il turismo fosse considerato un asset decisivo per lo sviluppo economico della città. Un turismo consapevole, rispettoso dell'ambiente e delle persone. Che venisse riconosciuto il ruolo fondamentale del bed & brekfast e dell'ospitalità diffusa».

Paola Molinas, farmacista. «Riqualificazione e ristrutturazione di alcune delle piazze più importanti: Carmine, Gramsci e Garibaldi. Maggiori controlli notturni onde evitare il soggiorno di drogati e persone pericolose, problema che coinvolge soprattutto piazza Garibaldi dove la mattina giocano i bambini della scuola Riva».

Bruno Lai, insegnante. «Chiedo più politiche di inclusione sociale, per i cittadini sardi meno abbienti e per gli stranieri, nonché la cittadinanza per i figli di immigrati nati in Italia. Chiedo più politiche per il lavoro e più investimenti per la scuola pubblica».

Marina Calderone, presidente nazionale Consulenti del lavoro. «Auspico che il nuovo anno ci porti un'efficace politica del lavoro con norme semplici e opportunità reali per i giovani sardi che meritano di avere una chance per mettere a frutto il loro talento, senza essere costretti ad abbandonare la nostra terra».

Gigi Riva. «Salute e lavoro, salute e lavoro, salute e lavoro. Ma non dimentico di essere uno sportivo e, dunque, auguro a tutte le società sarde, a cominciare dal Cagliari Calcio, le migliori fortune».

Massimiliano Hellies, precario. «Vorrei si s notasse il fenomeno di scollamento tra le nuove generazioni e la città, un'inclusione indolente, con la crisi che fa da alibi per ogni mancanza e bruttura. I ragazzi non chiedono altro che una formazione partecipata».

Antonio Cabiddu, presidente Cedac. «La cultura e l'arte possono aiutarci a pensare al futuro con maggiore fiducia e speranza; ad arginare rassegnazione, superficialità e individualismi. Fondamentale per la politica crederci veramente, promuoverla e sostenerla come strumento di crescita civile ed economica».

Daniela Boi, funzionario regionale. «Un'amministrazione comunale trasparente, che sappia comunicare efficacemente ai cittadini le proprie scelte e che sperimenti strumenti di partecipazione collettiva ai processi decisionali, come del resto si sta facendo in tante altre città italiane ed europee».
Luciano Curreli, attore. «Sogno una scuola d'Arte cinematografica che istruisca alla bellezza e alla comprensione e prepari giovani menti alla comunicazione consapevole e sincera, che sia una fucina di talenti. Un grande artista è un grande essere umano e di questo c'è bisogno».
Roberto Mosca Gasparini, commerciante. «Vorrei chiedere al 2013 l'abolizione di tasse fantasiose come, ad esempio, la tassa sull'ombra, un miglioramento dei trasporti pubblici e parcheggi gratuiti che permettano anche ai non cagliaritani di venire a fare acquisti in città».
Valentina Macis, avvocato. «Cosa vorrei per Cagliari nel 2013? La moschea per i musulmani, più spazi all'aperto per le persone anziane, panchine, tavolini dove possano sedersi a chiacchierare; il wi-fi gratuito per tutti in tutta l'area cittadina e ovviamente la metropolitana».
Stefano Dedola, chirurgo. «Prego che la recessione non pesi sulla organizzazione sanitaria, come si sta paventando. Né che le attività di eccellenza scendano sotto gli standard. Questo significherebbe un ridimensionamento dei programmi a discapito dei malati».

Andrea Pusceddu, ingegnere meccanico. «Per quest'anno mi aspetto una città che sia all'altezza di tutti i suoi sogni più belli. Voglio una città pulita come Tokyo, dal verde curato come a Londra, con i trasporti di Parigi, e con case dai prezzi umani come a Berlino. Ma che sia bella come Cagliari».

Alessandro Cocco, libraio. «Vorrei che gli imprenditori, figli di imprenditori e lavoratori tutti, avessero la possibilità di dimostrare il loro valore, di continuare le loro tradizioni e che avessero il giusto riscontro per sconfiggere la crisi».

Anna Maria Busia, avvocato. «Sogno per Cagliari atti di coraggio che la pongano al centro di un nuovo sistema, di un nuovo modo di vivere “l'incontro sociale”. Una città ideale per gli anziani, i bambini e le donne».

Franca Pischedda, bancaria. «Mi piacerebbe che la città si spogliasse del fastidio e dell'indifferenza che spesso riserva agli ultimi, a chi in questo momento storico vive grandi difficoltà economiche. Vorrei che trovasse la forza di accogliere e proteggere chi non ha casa, lavoro, affetti».

Claudia Ferrara, imprenditrice. «Sogno la semplificazione amministrativa delle procedure per poter svolgere un'attività e dell'accesso al credito. Vorrei la defiscalizzazione degli oneri sociali soprattutto nei primi anni di start-up».
Tania Murenu, operatrice culturale. «Vorrei che Cagliari sostenesse realmente chi scrive, pubblica, promuove libri e lettura. Vorrei attenzione e ascolto per chi ha progettualità serie e condivise, una più semplice accessibilità agli spazi e uno stop alle tante vetrine “vuoto a perdere”».

Ezio Castagna, direttore Ctm. «Buoni propositi 2013: chiudere il bilancio in attivo, firmare il contratto di servizio con la Ras per garantire il trasporto pubblico ai cittadini e il lavoro a tutto il personale Ctm. Mettere in servizio altri 12 filobus nuovi, Brt e linee Express».

Marco Locci, muratore. «Che si risolvesse la questione dei baretti del Poetto. Non chiedo di più: una birra in riva al mare».

Michela Capone, magistrato. «Ieri è entrata in vigore la legge 219: sancisce l'uguale tutela per i figli naturali e legittimi. Ma la prima fondamentale tutela dei figli deve essere garantita dalla famiglia. L'augurio è che ognuno si impegni per recuperare il profondo significato della genitorialità. Diversamente la legge si tradurrà in un'innovazione formale».

Corrado Sorrentino, sportivo. «Che il Comune riporti lo sport in città, che risolva i problemi delle strutture come la piscina di Terramaini. È fondamentale per sperare in buon un quadriennio olimpico che ci sia un Comitato regionale nuoto completamente rinnovato».

Toni Tocco, fruttivendolo. «Il mio auspicio è che l'economia si riprenda e si consumino più prodotti sardi».

Rossella Faa, cantante. «Il mio pensiero è per Villanova. Vorrei i pullman nel quartiere: ok aree pedonali e Ztl ma se non ci sono i mezzi pubblici è scomodo. Vorrei più cassonetti per la plastica, la carta e il vetro, che svuotassero quelli dell'umido più spesso e li lavassero».
Francesco Abate