Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Contro le strisce blu Apcoa ricorso alla Corte dei conti

Fonte: La Nuova Sardegna
19 dicembre 2012


Federconsumatori
 

CAGLIARI. Come sono gestiti i parcheggi dell’Apcoa? «Con molte ombre», secondo la Federconsumatori, che ha inviato al sindaco Massimo Zedda e agli assessori competenti, oltre che a tutti i...






CAGLIARI. Come sono gestiti i parcheggi dell’Apcoa? «Con molte ombre», secondo la Federconsumatori, che ha inviato al sindaco Massimo Zedda e agli assessori competenti, oltre che a tutti i consiglieri le proprie «considerazioni in merito ai rapporti in essere con Apcoa Parking spa e alle diffide, citazioni ingiunzioni che in questi giorni stanno giungendo a centinaia di cittadini sardi per penali e spese a seguito di presunti omessi pagamenti della sosta». L’Apcoa gestisce sia i posti auto interrati di via Regina Elena che quelli di via Amat, più un’ampia area di strisce blu.

La Federconsumatori ritiene che tali pretese siano «assolutamente illegittime», non solo in quanto non previste dalla convenzione col Comune e lesive dei diritti dei consumatori, ma anche in quanto è possibile ipotizzare che l'applicazione delle stesse possa costituire «un danno erariale per l'amministrazione comunale di Cagliari».

Per questo motivo il sindacato dei consumatori mette a disposizione di tutti i cittadini i propri uffici legali per la consulenza e l'assistenza contro le azioni «illegittimamente intraprese» da Apcoa Parking e ha inviato un esposto alla Corte dei Conti perché assuma le proprie determinazioni in merito. Inoltre appare «in ogni caso inaccettabile che la società di gestione corrisponda all'amministrazione comunale un importo pari allo 0,50 per cento di quanto ricevuto in corrispettivo per la sosta». A riguardo la Federconsumatori fa presente che in altre città d'Italia la medesima società riconosce una percentuale «infinitamente superiore»: il 39 per cento al comune di Ragusa, il 41 a Trapani fino al 60 per cento al comune di Cuneo.

In buona sostanza a fronte di una vera e propria “privatizzazione” dello spazio pubblico, «a cui non corrisponde alcun effettivo servizio per gli utenti, non è previsto neppure alcun beneficio per la collettività».