Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Solo San Benedetto sorride, gli altri no

Fonte: L'Unione Sarda
19 dicembre 2012


MERCATI. In via Quirra e a Is Bingias i titolari dei box preoccupati: affluenza in calo rispetto al 2011
 

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Crisi nera a Is Bingias e in via Quirra, timidi segnali di ripresa a Sant'Elia e a Santa Chiara, vendite a gonfie vele al mercato civico di San Benedetto. Gli effetti della crisi non sono uguali dappertutto. Lo scenario cambia da quartiere a quartiere. Lo dimostra l'andamento delle vendite prenatalizie nei mercati civici, da sempre cartina tornasole del commercio e del livello di benessere (o malessere) della popolazione. A sorpresa, al mercato di San Benedetto fioccano le prenotazioni di maialetti e aragoste (90 euro al chilo) in vista del tradizionale pranzone del 25, a dimostrazione che chi può spendere lo fa e chi non può cerca ugualmente di imbandire la tavola almeno per questa occasione.
«Finalmente una boccata d'ossigeno per il nostro mercato dopo un autunno da dimenticare», si rallegra Gabriele Marras, presidente dell'associazione San Benedetto, cui fanno capo una settantina di concessionari, «sabato scorso le corsie di tutti i reparti erano affollate, specialmente quella del pesce. Sinceramente non ce l'aspettavamo. È stata una splendida sorpresa. Ora ci prepariamo al consueto assalto finale tra venerdì e lunedì 24».
Al pranzo di Natale non si rinuncia, insomma. «La sensazione è proprio questa», conferma Marras, «si punta soprattutto sui prodotti sardi, sulla genuinità. Si compra roba buona ma senza eccedere nella quantità. Il tempo degli sprechi è finito da un pezzo».
Per agevolare la spesa natalizia, i mercati civici stanno chiudendo alle 15 anziché alle 14 e per due domeniche consecutive, il 23 e il 30 dicembre, sono previste aperture straordinarie con orario 7-13. Anche a Sant'Elia gli effetti della crisi risultano attenuati grazie al Natale. «Non ci possiamo lamentare», riferisce il macellaio Sergio Fontanarosa (box 24), presidente del Comitato dei concessionari, «non tutti, ovviamente, potranno permettersi l'agnello o il capretto, ma la situazione non è così brutta. L'affluenza è discreta e da oggi al 24 sicuramente aumenterà. Nel frattempo è boom di prenotazioni di maialetti sardi, perché non se ne trovano».
Tutt'altro scenario a Is Bingias. «Siamo molto preoccupati», afferma Costantino Caredda, leader dei fruttivendoli del mercato pirrese, «per adesso l'andamento è molto negativo. Le vendite sono crollate del 50% rispetto a un anno fa. La gente non ha soldi e a complicare le cose sono arrivati aumenti imprevisti. Un esempio per tutti: il cupettone è passato da 1,50 a 3 euro. Colpa del freddo e della carenza di prodotto».
Crisi profonda anche in via Quirra. «Sicuramente il peggior Natale della mia vita», si dispera Giulio Errante, portavoce degli ambulanti (in regola) che operano nel piazzale. «I clienti sono scomparsi sia dentro il mercato che fuori. Le tredicesime le hanno già spese per pagare l'Imu. Speriamo di vendere almeno negli ultimi giorni, ma salvare la stagione è ormai impossibile».
Paolo Loche