Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gli studenti bloccano la città

Fonte: L'Unione Sarda
17 dicembre 2012


La manifestazione decisa all'ultimo momento: tensione all'entrata di alcune scuole
 

Più di mille in corteo: «I giovani si devono svegliare»
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Da piazza Repubblica a via Liguria, per mezza giornata le strade cagliaritane sono diventate il terreno della contestazione giovanile. Alla fine erano più di mille gli studenti che in corteo hanno fatto tappa in varie scuole del capoluogo per invitare i loro “colleghi” a unirsi e protestare tutti insieme il loro disagio. Presenti i ragazzi di Dettori, Siotto, Euclide, Martini, Bacaredda, Fois e altri istituti.
LA MANIFESTAZIONE Un corteo, quello di ieri mattina, che è stato organizzato all'ultimo momento. Fino alla notte di giovedì, infatti, ancora non era stato deciso nulla. Poi la decisione di scendere in piazza e il via a un vorticoso giro di telefonate per cercare di coinvolgere più scuole possibili. Un'improvvisata, dunque, che ha avuto un successo al di là di ogni più rosea aspettativa. La dimostrazione che gli studenti, in questo periodo, sentono particolarmente i disagi patiti dalla scuola e dai loro istituti in particolare.
 

«TUTTI FUORI» Il corteo parte alle 9 da piazza Repubblica. Circa trecento ragazzi si danno appuntamento di fronte alla stazione e si dirigono verso il “Martini”, in via Sant'Eusebio. Parte la richiesta, con tanto di cori da stadio, ai ragazzi dentro le aule di uscire per unirsi a loro. Ma la preside della scuola è irremovibile: chi è entrato non può più lasciare l'istituto. Scatta la rabbia dei manifestanti e di chi è costretto a rimanere nelle aule. Qualcuno prova a sfondare il portone d'ingresso, ma niente da fare. Alla fine il cancello si apre e qualcuno riesce a uscire. Situazione che si ripete là vicino, all'Artistico “Fois”. Porte bloccate per non far andare via i ragazzi. Ma molti di loro sono entrati a scuola ignari del fatto che ci sarebbe stata la manifestazione. E allora c'è addirittura chi esce dai finestroni sopra il portone d'ingresso pur di unirsi ai contestatori. Il “tour” prosegue in via Dante, piazza Giovanni, via Grandi (di fronte al Bacaredda), via dei Giudicati (Michelangelo), viale Ciusa: una tappa al Leonardo, infine la conclusione della manifestazione al Pacinotti, in via Liguria. Nel tragitto, intanto, si sono uniti al corteo centinaia di ragazzi, creando un vero e proprio fiume che ha creato disagi al traffico. Infaticabile il lavoro della Polizia Municipale, che limita i danni alla viabilità, e di carabinieri e polizia, che controllano attentamente. Una volta che il corteo arriva in via Liguria le forze dell'ordine decidono di chiudere la strada, che di fatto diventa una mega piazza frequentata solo da giovani. Cori, striscioni, l'accensione di un fumogeno. E poi l'invito agli studenti, alcuni dei quali erano affacciati alla finestra durante il cambio dell'ora, con un solo grido: «Tutti fuori».
 

LE SCUOLE Fra gli organizzatori della manifestazione gli studenti del Dettori e quelli del Siotto: «L'iniziativa di oggi è stata organizzata per continuare a mettere in risalto i problemi che affliggono la scuola in generale - spiega Cristian Perra, rappresentante del liceo di viale Trento - le varie scuole occupate si sono riunite anche per sensibilizzare la cittadinanza verso i nostri problemi». Tra le motivazioni dell'agitazione studentesca, i tagli del Governo all'istruzione, i cambiamenti alla didattica e le strutture cadenti: «L'Euclide come scuola non ha partecipato perché non è stata avvisata per tempo - spiega Giacomo Cossu - ma io e alcuni compagni siamo riusciti ad andare lo stesso. L'obiettivo è risvegliare gli studenti che non hanno portato avanti una mobilitazione efficace e accesa come quella che, per esempio, stiamo facendo nella nostra scuola».
L'Euclide non è l'unico istituto a non aver partecipato ieri: «Anche noi abbiamo saputo del corteo tardi, ed eravamo troppo distanti - fa sapere Luca Dessì, del Deledda - per adesso siamo ancora in autogestione, oggi decideremo cosa fare».