Rassegna Stampa

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Lirico, nuovo attacco dei sindacati a Zedda. “Teatro a rischio per la sua ostinazione”

Fonte: web cagliaripad.it
13 dicembre 2012


Cagliari
12 Dicembre 2012 ore 09:38

Duro attacco delle rappresentanze sindacali di via Sant’Alenixedda al primo cittadino: “Sta mettendo in pericolo il posto di lavoro e la serenità dei lavoratori e delle loro famiglie, oltre che l'offerta culturale della città e della regione”
redazione cagliaripad
 

 

“Da questo momento, qualsiasi evento che porterà l'aggravio della situazione, come la chiusura di bilancio in passivo, la perdita del contributo Fus derivante dalla mancata presentazione della stagione fino al commissariamento della Fondazione, è diretta responsabilità del Presidente Massimo Zedda”, con le ultime cinque parole scritte in neretto e sottolineate. Lo stanziamento di 9 milioni e mezzo per il Parco della Musica non ha placato gli animi al Teatro Lirico. I sindacati di via Sant’Alenixedda temono che il perdurare della situazione (il Sovrintendente non è operativo e il Direttore artistico non è ancora stato designato) possa causare gravi danni al Teatro, su tutti la perdita degli indispensabili 9 milioni del contributo Fus (fondo unico per lo spettacolo). Così le rappresentanze dei lavoratori hanno scritto alle istituzioni (al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, al Direttore dello Spettacolo dal Vivo Salvo Nastasi, al Prefetto, al Presidente della Regione, all’assessore regionale alla Cultura, al sindaco ai presidenti dei gruppi consiliari di Regione e Comune) “affinché si ponga fine a questa assurda situazione, che non ha paragoni nel panorama delle Fondazioni Lirico Sinfoniche italiane”. Sotto accusa non il “Presidente della Fondazione”ma proprio Massimo Zedda, con nome e cognome, che “con la sua ostinazione”, scrivono Aannalisa Pittiu e Simone Guarnieri, “sta mettendo in pericolo il posto di lavoro e la serenità dei lavoratori e delle loro famiglie, oltre che l'offerta culturale della città e della regione”.

L’accusa per il sindaco è quella, nonostante i ripetuti richiami del mondo sindacale e politico, di “ostinarsi” a ignorare le scadenze e le vertenze ancora in atto, a non convocare il Cda (ignorando le reiterate richieste inoltrate dalla maggioranza dei consiglieri) per l'approvazione del bilancio. Manca poi l’ufficializzazione dell'incarico al Sovrintendente e tutto mentre il 31 dicembre scade il termine tassativo entro il quale le Fondazioni Lirico sinfoniche devono presentare al Ministero i programmi per la prossima stagione, unitamente al bilancio per il 2013, approvati  dal Consiglio di Amministrazione. “Non rispettando tale termine”, scrivono i sindacati, “il Lirico non avrà diritto all’erogazione dei fondi del Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo), con le gravi conseguenze che questo comporta”. E il rischio è quello di perdere circa un milione di euro dal contributo statale. Perché il Ministero ha comunicato a giugno che lo stanziamento previsto sarebbe stato di 8 milioni circa, invece dei 9 previsti e inseriti a bilancio. Comunicazione, spiegano Pittiu e Guarnieri, mai arrivata al Teatro. “O forse è arrivata e nessuno l'ha letta”, spiegano, “il sovrintendente allora era già stato licenziato. Non l'ha letta nemmeno il Presidente, che però avrebbe dovuto versare la quota 2012 del Comune, che ancora manca, per risolvere il problema. Ma gli appelli son stati inutili”.

Senza gestione (mancano il Sovrintendente, il Direttore Artistico, il Direttore Amministrativo, il Direttore del Personale), via sant’Alenixedda “versa in un pericoloso immobilismo ed autogestione, e solo grazie al senso di responsabilità del personale continua a produrre”. Così i sindacati denunciano che  “da questo momento, qualsiasi evento che porterà l'aggravio della situazione, come la chiusura di bilancio in passivo, la perdita del contributo FUS derivante dalla mancata presentazione della stagione fino al commissariamento della Fondazione, è diretta responsabilità del Presidente Massimo Zedda, che con la sua ostinazione sta mettendo in pericolo il posto di lavoro e la serenità dei lavoratori e delle loro famiglie, oltre che l'offerta culturale della città e della regione”.