Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il palazzo della vergogna

Fonte: L'Unione Sarda
11 dicembre 2012


VIA BAYLLE. Dall'edificio piovono calcinacci. Interrogazione in Consiglio


Gli abitanti della Marina lo hanno ribattezzato “il palazzo della vergogna” e non è difficile capire perché. Disabitato e abbandonato da vent'anni, l'edificio storico a tre piani all'angolo tra le vie Baylle e del Mercato Vecchio si è trasformato in un monumento al degrado in pieno centro.
CATTIVA IMMAGINE I turisti a spasso per le viuzze del rione lo guardano e storcono il naso. Lo spettacolo è indecoroso e cozza con i programmi di valorizzazione del centro storico. L'intonaco è un lontano ricordo. Ormai si intravedono i mattoni e dalle finestre spuntano vetri rotti e legno ammalorato. La struttura è stata messa a dura prova dall'incuria e dalle intemperie, al punto che risulta diroccata e minaccia di crollare.
LE TRANSENNE Ai piedi dell'edificio sono presenti una selva di transenne. I muri perimetrali sono stati opportunamente puntellati, questa l'unica buona notizia. Ma non sembra bastare. La situazione più grave, infatti, si registra ai piani superiori. Dal basso s'intravedono inquietanti crepe. I piccioni entrano ed escono. La stessa cosa fanno i gatti e i ratti, di notte e anche di giorno. «Quello stabile è abbandonato da oltre vent'anni», denunciano in coro i residenti, «in passato ospitò la sede del Wwf. Oggi cade a pezzi. Dall'ultimo piano piovono calcinacci. Non se ne può più».
FOGNA A CIELO APERTO La puzza è insopportabile perché di notte c'è chi espleta i propri bisogni fisiologici ai piedi dell'edificio. Nel quartiere si attende che il Comune, proprietario dell'immobile, faccia qualcosa. Anche alcuni sarebbero interessati al restauro. L'obiettivo, dopo la messa in sicurezza e la bonifica, è far rifiorire un angolo dimenticato della Marina, magari sistemando tavolini all'aperto nello slargo transennato. Una situazione inaccettabile per un quartiere che di fatto presenta la città.
L'INTERROGAZIONE Sul caso si registra anche un'interrogazione in Consiglio comunale dell'esponente del Pdl, Maurizio Porcelli, indirizzata agli assessori competenti (ossia Lavori pubblici e Patrimonio). «L'edificio è di proprietà comunale», ricorda l'azzurro, «le sue condizioni sono assai precarie. Visto che chi ha casa alla Marina è tenuto a mantenere decorose le proprie facciate e gli ingressi, non si capisce perché il Comune non debba fare altrettanto».
Paolo Loche