Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il giorno delle critiche

Fonte: L'Unione Sarda
10 dicembre 2012


Le reazioni all'intervista a Zedda: «Abusi sull'arena grandi eventi»

Crivellenti, contestato il verbale di nomina

Com'era prevedibile, l'intervista - andata in onda su Videolina e pubblicata su L'Unione sarda - nella quale il sindaco Massimo Zedda ha tracciato un bilancio del suo primo anno e mezzo di governo della città ha suscitato numerose reazioni. Anche perché ha toccato tutti gli argomenti caldi, dallo stadio alla Cultura, da Tuvixeddu al Teatro lirico, dall'arena grandi eventi alla mobilità.
ARENA GRANDI EVENTI E proprio le posizioni su arena concerti e Lirico hanno suscitato le reazioni più dure. Rispondendo alle domande dei lettori del sito www.unionesarda.it che hanno evidenziato il costo eccessivo dello spazio concerti di sant'Elia (500 mila euro) e sostenuto che è stato commesso «un abuso edilizio e paesaggistico perché l'arena è stata realizzata davanti al mare e pioggia sul cemento», Zedda ha risposto che i fondi erano disponibili dal '99 ed erano destinati a quello scopo, che a dare il via libera alla struttura in conferenza dei servizi è stata la Regione e che chi ne contesta la regolarità «dovrebbe studiarsi le carte».
«CONFERMO L'ABUSO» Immediata la replica di Antonello Gregorini, responsabile del centro studi dei Riformatori, che da tempo denuncia l'abuso e sollecita l'intervento della magistratura. «Ho letto le carte e so leggerle», attacca sentendosi tirato in ballo. «Zedda è male informato e dovrebbe chiedere una verifica di tecnici non coinvolti nella responsabilità dell'abuso edilizio. Non è vero che l'autorizzazione è stata rilasciata dalla conferenza di servizi, che non avrebbe mai potuto darla per i 2000 metri cubi di terra, i manufatti dei sottoservizi, la colata di oltre 5000 metri quadri di cemento, perché questi non sono amovibili e stagionali. L'autorizzazione», prosegue Gregorini, «riguardava le sole gradinate rimosse, quelle sì amovibili e stagionali. La colata di cemento e i sottoservizi non hanno alcuna autorizzazione e sono quindi un abuso edilizio e come tale devono essere demoliti giacché non sono aperti termini per sanatorie edilizie. A prescindere da questo», conclude il responsabile del centro studi dei Riformatori, «resta il fatto che ciò che è stato realizzato è un mostro paesaggistico».
POLEMICHE SUL LIRICO Anche sulla regolarità della nomina della sovrintendente del Lirico si apre l'ennesimo fronte polemico. Lo storico Paolo Fadda (vedi box a sinistra) ricorda al sindaco che nel cda è un primus inter pares e che la maggioranza del consiglio non avrebbe votato il sì alla Crivellenti, scelta da Zedda perché «di mia fiducia» al di fuori del bando pubblico al quale avevano partecipato oltre 40 candidati. Alla domanda di un giornalista se fosse sicuro che la nomina è regolare, il presidente della Fondazione ha risposto «sì» e a quella successiva, sul perché la sovrintendente non fosse ancora stata formalmente nominata ha risposto: «Sto componendo la frattura con il cda».
VERBALE CONTESTATO Ieri, tuttavia, è emersa un'indiscrezione: il segretario del cda, Gianni Lai, non avrebbe firmato i verbali delle sedute dell'1 e del 15 ottobre nel corso delle quali sarebbe avvenuta la contestata e controversa votazione pro Crivellenti. Il rifiuto di Lai - che avrebbe suggerito un nuovo passaggio in consiglio di amministrazione - sarebbe attribuibile a divergenze sulla ricostruzione della seduta fatta dal sindaco. Lai avrebbe informato anche la direzione generale del ministero dei Beni culturali.


Polemica
«Nel cda
il sindaco
conta quanto
gli altri»
«Nell'intervista a Videolina di giovedì scorso, il sindaco Zedda ha affermato testualmente che la ragione della scelta del nuovo sovrintendente al teatro Lirico è stata unicamente questa: “Perché la persona è di mia fiducia”. Spero sinceramente, per la simpatia che provo per lui, che si tratti di un lapsus». Paolo Fadda, storico, saggista, conferenziere e autore di numerosi libri sulla città, critica è uno dei numerosi telespettatori che giovedì ha seguito “Dentro la notizia”. Ed ha molte osservazioni da fare: «La fiducia dovrebbe essere unicamente quella della Fondazione e, per essa, del suo Consiglio di amministrazione, di cui il presidente è soltanto primus inter pares . E, ancora, ma non secondariamente, quella fiducia dovrebbe consistere nella certezza che la persona prescelta abbia le capacità di ben realizzare e ben gestire le attività indicate dall'organo amministrativo. Non vorrei quindi - ed è da qui il mio dubbio - che anche nella collegialità della Giunta comunale, per via di talune voci, abbiano spesso prevalso dei pericolosi impulsi podestarili. Se così non fosse, ne sarei lietissimo».