Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'Agenzia delle entrate tutta sarda è il futuro? «Nostro dovere provare»

Fonte: L'Unione Sarda
7 dicembre 2012


Convegno di Rossomori e FedSin
 

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La nuova fiscalità della Sardegna potrebbe essere incarnata dalla creazione dell'Agenzia sarda delle entrate. Un'idea che, per diventare realtà, dovrà essere discussa e approvata dal Consiglio regionale. L'input è partito dal comitato Fiocco Verde che ha raccolto 30 mila firme per una legge di iniziativa popolare. La Federazione della Sinistra e i Rossomori hanno organizzato un incontro, tenutosi ieri a Cagliari, durante il quale sono state analizzate le prospettive e caratteristiche dell'Agenzia.
IL PROGRAMMA «Dovrebbe avere una funzione di accertamento e riscossione dei tributi», ha spiegato Juanneddu Sedda, esponente del Comitato, «raccogliamo i soldi in Sardegna e versiamo allo Stato quello che gli spetta». Per consegnare all'iniziativa maggiore efficacia, i rappresentanti dell'associazione hanno chiesto ai Consigli comunali e provinciali di discutere e approvare un ordine del giorno che impegnasse direttamente la massima assemblea sarda. La proposta di legge è approdata nella terza commissione Bilancio del Consiglio regionale «trovando molti pareri favorevoli, compreso quello del presidente dell'assemblea, Claudia Lombardo», ha sottolineato Sedda, «la conferenza dei capigruppo l'ha definita legge di primaria importanza».
IL REGOLAMENTO Tra i 56 articoli che compongono il testo è previsto anche un regolamento etico per un corretto utilizzo della legge. Enrico Lobina, consigliere comunale di Cagliari, ha sottolineato «il grande passo avanti in materia di sovranità fiscale, ma l'Agenzia sarda è un primo tassello. Dobbiamo pensare a una riforma morale ed economica». In tema di riscossione, poi, Giuseppe Andreozzi, anch'egli consigliere comunale dello stesso gruppo, si è soffermato su Equitalia, sottolineandone «lo scarso profilo etico e l'abuso della riscossione coattiva inaccettabile: rappresenta una Spa e deve trarre profitto». L'ultima sottolineatura riguarda «l'assenza di rappresentanti dei Comuni nel Cda».
Matteo Sau