Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Servizi essenziali a rischio

Fonte: L'Unione Sarda
30 novembre 2012


Scontro enti locali-governo. Grilli: ridurre le tasse? Prima tagliare la spesa

Comuni e Regioni: Legge di Stabilità da modificare

La Legge di Stabilità entra nel mirino di Regioni e Comuni perché metterebbe a serio rischio i servizi fondamentali sul territorio. La richiesta di un cambiamento è stata avanzata ieri - con una contestualità non voluta, quanto imposta dal timing parlamentare della Legge di Stabilità - dalla Conferenza delle Regioni e dal direttivo dell'Anci, che hanno messo sotto accusa un provvedimento che meriterebbe a loro giudizio di essere sensibilmente modificato. La rabbia dei governatori si traduce a fine giornata in una richiesta di incontro con il premier Mario Monti. I sindaci invece, attraverso Graziano Delrio, hanno reso noto che nel caso in cui il Senato non dovesse approvare gli emendamenti proposti dall'Anci, si dimetterebbero nel momento stesso in cui il provvedimento fosse approvato.
REGIONI La continuità e la sostenibilità dei servizi essenziali ai cittadini è alla base di una richiesta di incontro che la Conferenza delle Regioni ha inviato al presidente del Consiglio Mario Monti. Il mancato accoglimento della richiesta, avvertono i governatori, «non potrà che comportare la responsabilità diretta dello Stato centrale per garantire l'erogazione di servizi essenziali come la sanità e il trasporto pubblico locale». Per la sanità le Regioni chiedono in sostanza il ritorno a un finanziamento del Fsn 2013 pari almeno a quello del 2012, giudicando inaccettabile il taglio di 1 miliardo. Sul Trasporto pubblico locale, le Regioni propongono invece un meccanismo di fiscalizzazione basato sull'Irpef, secondo l'accordo del 21 dicembre 2011, «su cui il governo è inadempiente». Sul Welfare vengono stigmatizzati i tagli e si chiede la copertura del fondo sociale.
COMUNI Il presidente dell'Anci, Graziano Delrio ha spiegato ai giornalisti, dopo una riunione dell'Ufficio di presidenza, che se nulla dovesse cambiare nella legge di stabilità «i sindaci italiani si dimetteranno automaticamente non appena il provvedimento verrà approvato». L'Anci ha proposto al Governo di trovare le risorse necessarie (1,5 miliardi per la spending review e 1 miliardo per il patto di stabilità verticale) tassando maggiormente il gioco d'azzardo e razionalizzando altre spese, come quelle militari.
GRILLI Sull'equilibrio dei conti dello Stato ieri è intervenuto anche il ministro dell'Economia Vittorio Grilli, spiegando che pensare di tagliare le tasse senza rivedere la spesa è «un'illusione». «Se come Paese non ci diamo un percorso di revisione della spesa, anche faticoso, parlare di riduzione fiscale è un'illusione» ha aggiunto. Allo stesso tempo, il governo incassa un nuovo apprezzamento da parte del Fondo monetario internazionale, che però aggiunge: «Ciò che conta è continuare con l'attuazione delle riforme».


Anci
I sindaci sardi
pronti
a dimettersi
in massa
I tagli del Governo da due miliardi di euro e il patto di stabilità che pesa per altri 800 milioni faranno affondare i Comuni dell'Isola. I servizi saranno ridotti al minimo e i bilanci verranno chiusi in perdita. Le prospettive delineate da Cristiano Erriu, presidente regionale dell'Anci, sono drammatiche. «Ma stando così le cose non possiamo pensare diversamente. Ora è necessario un cambio di marcia da parte di Monti, altrimenti le dimissioni dei sindaci saranno inevitabili».
Erriu si aspetta almeno una risposta: «Chiediamo che i Comuni sotto i 5 mila abitanti siano esclusi dalla morsa del patto di stabilità. Il rispetto dei vincoli scatterà dal primo gennaio 2013 e, se non si farà qualcosa, più della metà dei Comuni sardi chiuderà i conti in rosso», lamenta il presidente regionale dell'Anci. La lista dei tagli è poco rassicurante. «Dolianova», incalza Erriu, «avrà 800 mila euro in meno. Quartu, invece, vedrà ridotto il suo budget di 600 mila euro, mentre Gonnesa registrerà una sforbiciata da 300 mila euro».
Secondo il presidente regionale dell'Anci, non è solo un problema di risparmi. «Ci sono Comuni che da sempre hanno portato avanti politiche virtuose e prudenti». Qualche esempio? «Arborea è uno di questi: è sempre stato efficiente dal punto di vista della riscossione e della lotta all'evasione, eppure la spending review costringerà l'ente a chiudere con un passivo». E nemmeno l'Imu compenserà i tagli, visto che ad Arborea «ci sono molti terreni agricoli esentati dal pagamento dell'imposta». C'è infine Settimo San Pietro, che «dovrà sforare il patto per 300 mila euro». Motivo? «In questo caso è colpa della Regione», conclude Erriu, «che tiene ancora bloccati una serie di pagamenti vitali per il Comune».
Lanfranco Olivieri