Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Palamediterraneo affondato dalla burocrazia

Fonte: L'Unione Sarda
15 aprile 2008

La battaglia cominciata sei anni fa da un imprenditore per allestire un teatro tenda
Il Palamediterraneo affondato dalla burocrazia
In Municipio gli hanno chiuso la porta in faccia, l'Ente fiera è da mesi che deve dare una risposta mentre l'Autorità portuale glissa sugli spazi disponibili: da sei anni un imprenditore veneto quarantenne, Andrea Caldart, cerca un'area in città per realizzare un nuovo teatro tenda. Circa tremila metri quadrati di superficie coperta con una tensostruttura in cui ospitare non solo concerti e spettacoli, ma anche un centro di produzione televisiva, esposizioni e manifestazioni sportive: il tutto con diecimila posti in piedi e cinquemila a sedere. «Fino a oggi ho trovato soltanto ostacoli - protesta Caldart, che a Cagliari ha un'azienda che si occupa di software -. Sono in Sardegna da parecchi anni e vedo tutte le potenzialità che ha quest'Isola e soprattutto il suo capoluogo: l'unico problema, a quanto pare, è la sua classe dirigente. È dal 2002 che porto avanti il progetto del Palamediterraneo: ho bussato a tutte le porte, ma il fatto di essere di fuori forse è una discriminante. Eppure ho anche soci sardi coinvolti in questa idea che darebbero lavoro a un centinaio di persone con l'indotto offrendo un servizio che attualmente manca in città: tutto questo senza chiedere finanziamenti pubblici».L'unica richiesta è un'area abbastanza grande e facilmente raggiungibile. «In un primo momento avevamo proposto il parcheggio vicino allo stadio di Sant'Elia - spiega Caldart - ma in Municipio non abbiamo riscontrato alcun interessamento. Allora abbiamo pensato alla Fiera: tra i padiglioni D ed E c'è lo spazio necessario, ma attendiamo da settembre che l'Ente che l'amministra ci dia una risposta». Ultima chance un'area all'ingresso del Porto canale, subito dopo la curva di Giorgione. «Sarebbe l'ideale - prosegue l'imprenditore veneto - ma anche qui siamo fermi con le trattative con l'Autorità portuale perché questa zona, nonostante sia completamente inutilizzata, è comunque destinata alle operazioni del Porto canale». Impossibile trovare un'area privata in grado di poter ospitare il teatro tenda anche perché servirebbe comunque il via libera da parte del Comune alle autorizzazioni per pubblici spettacoli. La tensostruttura, costata tre milioni e mezzo, viene ora data in affitto in altre regioni. «Se entro quest'anno non riusciremo a concretizzare, saremo costretti a proporre il nostro progetto in altre città della Penisola».GIOVANNI MANCA DI NISSA