Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Pirri, le responsabilità del Comune

Fonte: La Nuova Sardegna
4 novembre 2008

MARTEDÌ, 04 NOVEMBRE 2008

Pagina 2 - Cagliari



Un convegno all’ex vetreria per individuare gli interventi più urgenti L’assessore Mannoni: l’amministrazione intervenga direttamente



«Il piano regionale di assetto idrogeologico del territorio prevede interventi su tutte le zone a rischio»

CAGLIARI. «Spetta ai Comuni indicare le zone a rischio. E anche per Pirri spetta all’amministrazione far sapere i problemi che ha la frazione. In questo modo il piano di assetto idrogeologico (Pai) potrà tenerne conto», ha spiegato l’assessore regionale ai Lavori pubblici durante l’incontro che si è tenuto ieri sera nell’ex Vetreria di Pirri. Oggetto: l’ultima alluvione e gli interventi necessari per far sì che non si ripetano. Si è molto parlato anche del Pai e della necessità che questo venga applicato al più presto con atti politici conseguenti.
«A Pirri le forti precipitazioni meteoriche non sono fatti eccezionali», lo ha ribadito Tarcisio Nazzari, capo gruppo del Pd nella municipalità di Pirri, nell’aprire l’incontro promosso dai gruppi consiliari del Partito democratico di Cagliari e della municipalità di Pirri. Nazzari ha ricordato le date delle alluvioni che si sono verificate in questi ultimi anni e rammentato che esiste una relazione scientifica dimenticata (e mai applicata) sulle opere più urgenti.
Durante il dibattito che si è tenuto in consiglio comunale il sindaco Emilio Floris aveva accennato che vi saranno aiuti interventi diretti e indiretti, tra cui il «non far pagare la tassa sui rifiuti agli abitanti della frazione».
Tra gli altri sono intervenuti anche Marco Espa (consigliere comunale e regionale del Pd) che, abitando a Poggio dei Pini, è stato direttamente coinvolto nelle piogge. E Luisella Ghiani, consigliere a Pirri. Il piano redatto dal Comune sulla base dell’indagine condotta dall’amministrazione e dall’Università, prevede una spesa di quindici milioni di euro. «Ma come mai questi lavori non sono stati realizzati?», si è domandato Ninni Depau (capo gruppo del Pd in consiglio comunele). La Giunta si è difesa affemando che non vi sono i finanziamenti, «ma come mai non sono stati inseriti nel piano delle opere pubbliche?». Un fatto «molto strano - ha continuato Depau - visto che alle nostre proteste sui lavori messi in bilancio ma mai realizzati, ci viene risposto che è indispensabile indicare in bilancio la spesa, altrimenti non è nemmeno possibile chiedere gli stanziamenti».
Tra i lavori previsti, uno riguarda Baracca Manna dove non è stato realizzato il «collettore 70», nonostante sia già stato predisposto il progetto esecutivo. Un fatto che ha aggravato il comportamento degli altri colletori. E questo significa allagamenti supplementari. E ancora: a Pirri, è stato ricordato ieri, c’è un sottodimensionamento dei diversi collettori. Per questo la fuoriuscita dell’acqua non può ritenersi generata dall’evento meteorico, ma dalle criticità della rete.
Ed ancora: un altro elemento molto fragile, e su cui si sarebbe dovuto intervenire, riguarda l’interconessione tra la rete fecale e la pluviale. A tutto questo si aggiungono poi l’insufficiente dimensionamento delle caditoie stradali e la scarsa manutenzione delle stesse e dei vari collettori.
Durante gli interventi è stato anche ricordato come la costruzione di «tipologie edilizie in certe zone del bacino a quote più basse e con la presenza di cubature seminterrate a quote inferiori alla strada», ha agevolato l’allagamento di diverse parti della cittadina.
«Eppure non si può dire che l’evento meteorico sia stato un caso eccezionale - ha precisato Nazzari - visto che forti precipitazioni si sono verificate anche nel 2002 (sia a ottobre che a novembre), nel novembre del 2005 e nel settembre del 2006. Le precipitazioni del 2002, va ricordato, crearono anche forti danni al Poetto, accentuando l’erosione già in atto della spiaggia. Fu ad esempio sulla scia di quell’evento che la Provincia inserì l’intervento di ripascimento della spiaggia come opera di protezione civile. Un fatto che permise di accelerare il processo e di terminarlo, alla fine, in pochi giorni. (r.p.)