Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'ora delle tasse pazze

Fonte: L'Unione Sarda
23 novembre 2012


Spedite dal Comune. L'assessore Pinna: «Elimineremo gli errori»
 

Decine di cartelle per passi carrai inesistenti
Una raffica di cartelle esattoriali per passi carrai fantasma fa infuriare decine di cagliaritani e accende una polemica sui meccanismi di intervento dell'Aipa, l'Azienda per la riscossione dei tributi del Comune. «Due settimane fa ho ricevuto una raccomandata», racconta Mauro Cané, residente in via dei Pioppi, a Pirri. «Mi si chiede di pagare 115 euro - più 24 di mora - per l'accesso al parcheggio interno di casa mia». Peccato che il cartello del passo carrabile nel cancello della sua abitazione non ci sia, e nessuna notifica abbia preceduto la penale per il ritardato pagamento. Ai 139 euro si aggiungono i 4 euro e 40 per le spese postali, a carico del destinatario. «Una beffa».
Le missive dei dissidi stanno arrivando a tappeto, per il pagamento delle tasse per il 2010 e il 2011. I termini sono perentori: sessanta giorni di tempo per versare imposta, trenta per il ricorso. Il bersaglio del momento sembrano essere le zone di Barracca Manna e Is Corrias, a Pirri. Stefano Corso abita in via dei Fiori: «Dieci giorni fa ho ricevuto una richiesta di pagamento della Cosap - Concessione di occupazione del suolo pubblico - di 90 euro per il 2010, altrettanti per il 2011». Anche davanti alla sua abitazione non c'è ombra del passo carrabile. Non ha intenzione di pagare: «Credo sia illegittimo, farò un'istanza di riesame per avere chiarimenti». Qualche metro più avanti c'è Alessandra Secci, 180 euro per lei. «Mi chiedono di pagare il passo carraio che non ho e non ho mai richiesto. Non ho alcuna intenzione di pagare, non lo trovo giusto». A gettare benzina sul fuoco la mora «di una notifica mai fatta in precedenza». Stessa storia per Giuseppe Agus, e tanti altri cittadini del quartiere ai confini della città.
Sulla vicenda interviene l'avvocato Annalisa Pittau. «La richiesta di pagamento è infondata e illegittima». E spiega: «La voce di cui si chiede il pagamento, la Cosap, è riconducibile alla sottrazione delle aree e degli spazi pubblici all'uso della collettività per il vantaggio specifico dei singoli». Norme alla mano: «La legittima imposizione della tassa da parte dell'amministrazione è subordinata alla richiesta dei proprietari - hanno facoltà e non obbligo di formularla - della concessione del divieto di sosta, ed è legata al rilascio del segnale indicatore da parte dell'ente locale».
Dal Comune però arrivano rassicurazioni sulle cartelle pazze: «I nostri uffici sono già da alcuni giorni al lavoro per risolvere il problema che ci è stato segnalato da decine di cittadini», spiega Gabor Pinna, assessore al Bilancio. «Sono già iniziate le opportune verifiche insieme all'Aipa. Metteremo a posto al più presto le situazioni critiche e verificheremo se gli inviti al pagamento della Cosap siano stati inviati ai cittadini per errore dalla società concessionaria. Nel caso, procederemo all'annullamento degli stessi».
Sara Marci