MULINU BECCIU. Protesta
Oltre 250 firme per dire no all'installazione di un'antenna Vodafone in via Umberto Ticca. Tanti sono i residenti di Mulinu Becciu che si oppongono a un destino in parte già segnato: il Comune ha infatti autorizzato la compagnia telefonica, lo scorso 5 luglio, a realizzare l'antenna - un bestione di oltre 40 metri d'altezza - dopo che il servizio comunale di Edilizia privata aveva rilasciato, due settimane prima, il parere favorevole. «Ma in base a quali criteri?», si chiede Fabrizio Marcello, consigliere comunale Pd, primo firmatario di un'interrogazione presentata dal partito al Comune e residente nel quartiere: «C'è un vuoto legislativo al riguardo: con una delibera di marzo 2010 veniva dato alla Regione il potere di emanare direttive per l'inquinamento, per fornire ai Comuni lo strumento per uniformare le attività e il rilascio delle autorizzazioni, ma ad oggi ancora non ci sono delle regole certe». Nonostante, prosegue, il problema per la salute esista: «Non è un caso che i lavoratori a stretto contatto con le onde elettromagnetiche usino scudi per proteggere il corpo e usufruiscano di 15 giorni di riposo forzato per “depurarsi”. I rischi ci sono: vanno approfonditi».
Al momento in via Ticca c'è solo la recinzione che delimita l'area, ma a giorni potrebbe spuntare l'antenna. Contestata, secondo i residenti, per almeno tre motivi: «Costeggia e interseca la 554 dove dovrebbe passare la metropolitana leggera, è adiacente a un locale pubblico molto frequentato e si trova a breve distanza da un call center dove lavorano circa 150 operatori». Massimo C. è uno di loro: «Io e i miei colleghi siamo seriamente preoccupati per la nostra salute: faccio un appello all'amministrazione affinché si attivi per spostare l'antenna in un altro sito o per bloccare i lavori».
Richiesta che, tuttavia, potrebbe cadere nel vuoto, come previsto dallo stesso primo cittadino Massimo Zedda in un recente incontro in via Carpaccio: «Se la Asl ha autorizzato, non possiamo fare granché».
Michela Seu