Operazione di Nas e vigili urbani
Gli esposti e le segnalazioni erano numerosi. Troppi per passare inosservati. Così ieri mattina carabinieri, uomini del Nas e agenti della Municipale si sono presentanti nello sterrato di Marina Piccola per cacciare i ricciai abusivi. Oltre ad aver sequestrato 250 ricci, tavoli e sedie, militari e vigili urbani hanno sanzionato amministrativamente due venditori. Ma gli abusivi si difendono: «Abbiamo fatto il possibile per metterci in regola, ma a Su Siccu e a Quartu non ci sono posti. Cosa dobbiamo fare? Abbiamo una famiglia da mantenere».
L'operazione dei militari della stazione di San Bartolomeo, dei colleghi del Nas e degli agenti della Municipale è scattata a metà mattina. Si sono presentati a Marina Piccola sorprendendo due venditori di ricci. Un terzo non era ancora arrivato nella sua bancarella e ha evitato la sanzione. In un caso un giovane aveva già sistemato i frutti di mare sul banchetto. Oltre alla segnalazione per occupazione abusiva di suolo pubblico, è stato sanzionato per vendita senza autorizzazioni. Una multa da 5.000 euro. L'altro ricciaio stava aspettando ancora il carico di merce. Se l'è così cavata con la sola sanzione amministrativa per occupazione abusiva. Carabinieri e vigili sono andati via con 250 ricci sequestrati, nove tavoli in legno, dieci sedie e una tavola in metallo. Se i controlli fossero scattati nel weekend sequestri e sanzioni sarebbero stati nettamente più numerosi.
Francesco Carta, 32 anni, subito dopo il blitz non ha nascosto di essere un abusivo. «Abusivo per forza», ha chiarito, «perché ho fatto il possibile per mettermi in regola. Tutto inutile. Nello spazio di Su Siccu i posti sono stati assegnati ad altri. Ora ho già protocollato la richiesta per un'area a Quartu. Sto aspettando, ma intanto devo portare a casa il pane». Carta, insieme alla compagna, gestiva uno dei chioschi nel lungomare quartese prima della rimozione. «La mia famiglia ha sempre lavorato in questo settore. È la nostra vita. Dobbiamo pur vivere. La sanzione è pesante e ci dà un altro duro colpo. Anche se carabinieri e agenti sono stati comprensivi». Il giovane sa che esposti e segnalazioni sono stati presentati anche dai venditori regolari: «Dispiace perché possiamo lavorare tutti. Io non chiedo molto: solo di poter avere una regolare autorizzazione».
Matteo Vercelli