Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nasce la Consulta stranieri Il voto per dar voce ai migranti

Fonte: L'Unione Sarda
19 novembre 2012


COMUNE. Nominati i 15 consiglieri. La parte del leone ai filippini
 

Alla fine è nata. Da ieri mattina la Sardegna ha la sua prima Consulta degli stranieri e apolidi, organo consultivo sui temi legati all'immigrazione e ai rapporti con le comunità estere residenti in città, che si confronterà con il Comune di Cagliari. Dopo il voto di giovedì, affluenza del 31 per cento degli aventi diritto, ieri la Commissione elettorale ha ufficializzato la rosa dei 15 consiglieri. Subito un dato: i filippini hanno fatto man bassa di poltrone.
I CONSIGLIERI La comunità filippina ha partecipato con entusiasmo alla chiamata ai seggi. Lo testimonia il numero, cinque, di consiglieri che piazza. La prima degli eletti è infatti Raquel Victoria Medina Mendoza, con 387 voti, secondo il suo conterraneo Virgilio Facunla Garcia (158), quarta Rosemarie De Guzman Medina (102), ottavo Elmer Solano Orillo (55) e quindicesima Celerina De Claro con 51 voti. Il terzo degli eletti è invece il senegalese Daouda Sene (128) che avrà al suo fianco il giovanissimo connazionale Mouhamadou Lamine Seye che con 28 voti è il decimo dei consiglieri. La comunità cinese si aggiudica due rappresentanti: la quinta degli eletti è infatti Lina Zhan (88) mentre tredicesimo è Renfeng Chen che con soli 3 voti viene ripescato per la mancanza di candidati dell'area asiatica. Due le consigliere ucraine: Natalka Bandylyuk arrivata sesta con 79 preferenze e Mariya Makar nona con 32. Anche i bengalesi piazzano due candidati: Sakhawat Hossain settimo con 74 voti e Kibria Golam quattordicesimo con 69. Infine: undicesima la cubana Yanexi Ponce Gonzalez (18) e il bosniaco Ahmetovic Saltana, 5 preferenze.
MODALITÀ I primi sei seggi sono stati assegnati partendo dai più votati in termini assoluti, a questi si sono aggiunti i nove che, come recita il regolamento, «hanno riportato il maggior numero di voti divisi sulla base di una ripartizione per macroaree individuate in maniera da riconoscere il diritto di rappresentanza delle principali componenti della popolazione straniera di Cagliari».
L'AFFLUENZA È chiaro che questa elezione è solo un primo passo verso il dialogo istituzionalizzato con i nuovi cagliaritani che non hanno diritto a scegliere chi amministra la città ma ora hanno il dovere di essere cerniera fra gli umori degli oltre seimila residenti di nazionalità estera e le istituzioni. L'affluenza per il consigliere Sebastiano Dessì (insieme al vice sindaco Paola Piras può essere considerato il fautore della nascita della Consulta) «è soddisfacente. Basti pensare che a Padova per la nascita del loro organo consultivo partecipò il 20 per cento degli aventi diritto».
LE ASSENZE È chiaro che si deve puntare più in alto ma che l'avvio di ogni realtà è il più difficile e rugginoso. Non ha giocato a favore di una partecipazione più massiccia l'esclusione dalle candidature, per doppia cittadinanza, di alcuni leader storici. L'assenza ha disaffezionato le comunità alla chiamata si seggi. In testa ha pesato la non presenza di Abdou Ndiyae (Senegal) riconosciuto come punto di riferimento indiscusso da tutta la comunità africana.
I DATI Per la precisione su 4.790 aventi diritto (i residenti in totale sono 6.475) giovedì sono andati a votare 1.482 elettori, pari al 30,94 per cento.
VOTO ELETTRONICO Una sperimentazione nella sperimentazione è stato il voto elettronico che ha in sostanza azzerato le schede nulle.
Francesco Abate
 

Filippine

Domestica e volontaria
la prima degli eletti
è Raquel V.M. Medina

 
Sono trascorsi diciotto anni da quando Raquel Victoria Mendoza Medina è arrivata a Cagliari dalle Filippine. Un marito, una figlia di 19 anni e un lavoro da colf, ma soprattutto «tanto, tantissimo impegno nel volontariato, per aiutare i miei connazionali ad ambientarsi in una nuova città».
È il candidato più votato che, grazie alle 387 preferenze, guida la lista dei 15 rappresentanti della Consulta comunale degli stranieri. «Sono molto contenta di questo risultato», dice Raquel, «grazie alla Consulta posso svolgere meglio la mia attività e aiutare tutti gli stranieri». Un ruolo importante e pionieristico, vista la novità che l'organismo rappresenta: «Finalmente possiamo avere l'occasione di affrontare i problemi in maniera organizzata», afferma Raquel, «per questo credo nel mio ruolo e sono convinta di poter lavorare bene». In tanti anni vissuti a Cagliari, Raquel ha un'idea ben precisa dei problemi che un cittadino straniero deve affrontare. «Ho dato una mano a tante persone che si trovavano in difficoltà con i documenti», spiega la rappresentante della Consulta, «mi sono impegnata per suggerire loro come fare per iscrivere i figli a scuola o compilare i documenti per un lavoro». E proprio sul lavoro che si concentra l'attenzione di Raquel poiché «spesso i problemi maggiori si riscontrano in questo settore. La mia esperienza è stata positiva, ma ci sono tante persone che si trovano in difficoltà». Ora che la Consulta è diventata realtà, il futuro regala una grande opportunità: «Sono sicura che lavoreremo bene per cercare di risolvere i problemi».
Matteo Sau  

 

Cina

Lina Zhan, laureata:
la più cagliaritana
dei candidati in lizza

«Voglio rappresentare i sardi per la comunità cinese e la comunità cinese per i sardi». Un obiettivo che Lina Zhan, 25 anni, si pone all'interno della Consulta comunale degli stranieri.
Eletta con 88 voti, Lina rappresenta «un grande esempio di integrazione», spiega, «vivo in città da quando ho 5 anni. Qui ho frequentato le scuole e mi sono laureata in scienze politiche». Una laurea che, però, non ha avuto un seguito professionale: «Sono socia di un centro benessere». La decisione di candidarsi a far parte della Consulta, è maturata con l'obiettivo di «offrire, principalmente, un contributo alla comunità che rappresento», afferma Lina «e, grazie alla collaborazione con gli altri rappresentanti, poter avere una visione collettiva per andare incontro a tutti i problemi, non solo della mia comunità». Ma, nelle parole di Lina c'è anche la consapevolezza di prendere parte a un momento fondamentale che rappresenta «un passo importante verso una società multiculturale e multietnica». Le difficoltà non mancheranno anche perché «in Italia a livello di integrazione siamo ancora molto indietro rispetto ad altre nazioni», dice Lina, «io, però, ho sempre avuto un approccio positivo. Cagliari è una città molto vivibile, accogliente e offre molte opportunità. Poi, il problema del lavoro è un problema di tutti». Infine, Lina Zhan si sofferma su una questione che, spesso, crea difficoltà a chi arriva da un altro paese: «Dal punto di vista di uno straniero, penso serva una semplificazione per il riconoscimento del titolo di studio preso in un'altra nazione». (mat.s.)