Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un'idea per il nuovo Sant'Elia

Fonte: L'Unione Sarda
19 novembre 2012


Il progetto di due ingegneri: trasformare l'impianto in un centro polifunzionale
 

La proposta: calcio, rugby, musica e uffici nello stadio
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Un piano per riqualificare lo stadio Sant'Elia, trasformandolo in un centro polifunzionale capace di ospitare concerti, manifestazioni sportive e uffici del Coni. In attesa del concorso di idee che il Comune sta per bandire per avere indicazioni sul futuro dell'impianto, lo studio ingegneristico “Granara-Migliavacca” ripropone un progetto elaborato un anno fa che aveva incontrato il gradimento dei Riformatori ma anche, dicono gli ideatori, del centrosinistra. Una proposta di trasformazione e adattamento dello stadio, concepito come una vera e propria cittadella dello sport, capace però di ospitare anche grandi eventi. Un'idea che può rappresentare il punto di partenza per ragionare sul futuro dell'impianto inaugurato nel '70.
GLI UFFICI «Data la particolare forma dello stadio - scrivono nel progetto Giorgio Granara e Noemi Migliavacca - è possibile ospitare sotto l'anello superiore uffici, aule, laboratori e locali vari». La Cittadella dello sport darebbe una serie di vantaggi importanti, a partire dalla «centralizzazione di tutte le attività amministrative sportive e nuovi spazi per le federazioni e le sedi Coni».
MENO DISAGI Per non parlare, fanno sapere i professionisti, della comodità per gli operatori dello sport di raggiungere quella zona, con risparmi di tempo e denaro visti i numerosi parcheggi intorno. E poi la possibilità di utilizzare il campo in erba (che diventerebbe sintetica) in modo differente rispetto al passato: «Tutto a vantaggio dei cagliaritani - spiegano gli ingegneri - in modo particolare di tutti quelli che corrono ogni giorno intorno allo stadio».
I LAVORI Il costo delle opere da realizzare per adattare lo stadio a quelli che sarebbero i suoi nuovi compiti sarebbe di 12 milioni di euro. Fra i lavori indispensabili, la chiusura degli spazi sotto tribuna per gli uffici, lo smantellamento del campo in erba e la sua sostituzione con un sintetico (spostato verso la curva sud), la risistemazione delle superfici e una pista per lo jogging.
I CONCERTI «Le tribune centrale, coperta e laterali e la curva sud - è scritto ancora nel progetto - saranno usate per manifestazioni di calcio dilettantistico, rugby, football americano, e per ospitare grandi eventi, concerti, show musicali, spettacoli». Data la sua esposizione, la curva nord verrebbe rivestita da pannelli fotovoltaici per garantire la sostenibilità energetica della struttura.
IL PRECEDENTE Un piano articolato, ma non certo il primo. Nel 2008 Regione e Comune si incontrarono più volte per trovare un punto d'incontro non solo sull'allora casa dei rossoblù, ma anche sul progetto preliminare di riqualificazione del quartiere Sant'Elia. Tra le idee c'era quella di abbattere l'attuale stadio e ricostruirlo di dimensioni più ridotte in modo da ridurne l'impatto ambientale. La squadra di Cellino nelle previsioni avrebbe dovuto continuare a disputare là le sue partite. Altri obiettivi rispetto al progetto Granara-Migliavacca: loro da tempo avevano capito che prima o poi il Cagliari avrebbe lasciato la sua storica casa.
Piercarlo Cicero

 

La storia

Otto anni fa
la proposta
di un gruppo
di cittadini

Lo studio Granara-Migliavacca non è stato il primo ad avere l'idea di realizzare una Cittadella sportiva nella zona dello stadio Sant'Elia.
Già nel 2004, infatti, era stato presentato un mega-progetto da 60 milioni di euro (tutti da trovare) da parte di un comitato spontaneo di cittadini. Un piano costato venti mesi di lavoro, e che prevedeva opere in un'area di 23 ettari tra l'ormai ex impianto dei rossoblù e il mare, con un palazzetto polivalente da 5mila posti. Un edificio capace di ospitare campi da tennis e calcetto, piscina, palestra per ginnastica artistica, campi da calcio a 7, a 9 e a 11, al coperto e all'aperto, campi di basket, pallavolo, tennis, pattinaggio, anche dentro il recinto dello stadio (che sarebbe stato allargato), un grande albergo da 400 posti con ristorante panoramico, parcheggi e tunnel sotterranei, un centro medico, uno velico.
«Tutto ciò che serve agli sportivi, al quartiere, alle federazioni», si disse. Peccato che quell'idea sia rimasta un sogno chiuso in un cassetto. La stessa fine che, in mancanza di una risposta definitiva del Comune, rischia di fare quella dello studio Granara-Migliavacca.