Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’ecoturismo fabbrica di nuovi posti di lavoro

Fonte: La Nuova Sardegna
19 novembre 2012



Provincia e Comune puntano sulla tutela ambientale e sui parchi locali, il 14 per cento del turismo è interessato a visitare le aree protette




di Bettina Camedda wCAGLIARI Uscire dalla crisi è possibile ripartendo dal territorio e dall’ecoturismo. Ne è convinto l’assessore provinciale alle Politiche energetiche e ambientali, Ignazio Tolu, che ieri mattina nel corso del seminario “Biodiversità: tutela e sviluppo territoriale”, nella sala onsiliare di viale Ciusa, ha presentato i dati di un particolare settore dell’economia del turismo in continua crescita. «Oggi i parchi sono una delle mete più richieste. A livello mondiale l’ecoturismo ha registrato un aumento del 4,6% con circa 155 milioni di presenze nelle aree protette italiane, ben 14% del totale delle presenze turistiche - ha sottolineato Tolu - tuttavia le politiche dei parchi e delle zone protette attuate in questi anni non sono ancora riuscite a determinare la costruzione di un vero e proprio sistema nazionale e regionale di presidio del patrimonio naturale e della qualità ambientale. Ci rivolgiamo agli enti locali, alle imprese, ai privati ma soprattutto alla Regione perché bisogna puntare sui parchi come luogo di tutela e di salvaguardia delle specie protette e alla loro valorizzazione per dare una nuova economia, un nuovo sviluppo economico dei territori». Ecco perché, come ha spiegato Paola Piras, vice sindaco del Comune di Cagliari, «bisogna costruire una società che crede nelle risorsa ambiente». In Sardegna sono cinque le aree marine protette, due in Provincia di Cagliari: Capo Carbonara e quello in itinere di Domus de Maria. Nel territorio nazionale invece sono 24 le aree protette. Dati importanti anche in termini di occupazione: le aree protette infatti occupano 4mila lavoratori, oltre a 12mila addetti impegnati nei servizi e nelle attività relative alla divulgazione, all'educazione ambientale e alla gestione. «I parchi spesso vengono visti come luoghi di vincoli - spiega Tolu - noi puntiamo invece a far si che i parchi vengano condivisi attraverso la creazione di una simbiosi tra uomo e natura affinché si crei nuova occupazione». Anche perché nei parchi sardi sono presenti diverse specie ormai quasi scomparse nel resto della penisola. Come la moretta tabaccata alla quale è stato dedicato un progetto di studio e monitoraggio: in Sardegna sono stati registrati casi di nidificazione nello stagno di Molentargius, nello stagno di Platamona e nell’Oristanese.