Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari turistica? Quasi sconosciuta

Fonte: L'Unione Sarda
19 novembre 2012


Il sondaggio presentato durante il festival “Scirarindi”. L'assessore Comandini: investire sull'ambiente
 

La ricerca: scarsa presenza sul web, inesistente per i tour operator
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E se per una volta provassimo a parlare di turismo senza distinzioni? Senza separare ciò che lo rende sostenibile - dalle strutture ai servizi - da ciò a cui siamo stati abituati? E se così scoprissimo che Cagliari non esiste come prodotto da mettere in vendita al mercato dei viaggi-vacanze e occorresse subito mettere riparo? L'accorato appello arriva dagli esperti in un incontro che va senz'altro segnalato come uno dei più interessanti del Festival di Scirarindi, ieri alla Fiera.
LA RISORSA ECOTURISMO All'apertura della seconda e ultima giornata della manifestazione, si sono incontrati per una tavola rotonda sul tema “Cagliari: sviluppo turistico e sostenibilità” alcuni degli studiosi del settore. Rita Cannas, ricercatrice dell'Università di Cagliari e consulente per la redazione del Piano del Parco Regionale del Molentargius Saline, rompe subito gli indugi: «Oggi dovrebbe essere preso in considerazione solo l'ecoturismo e da li dovremmo partire tutti per identificare ciò che non lo è. Questo sarebbe un grosso passo avanti, invece continuiamo a percorrere la strada inversa, a parlare di sostenibilità come di un'eccezione, a sottovalutare le potenzialità del territorio e delle professionalità che potrebbero salvaguardarlo».
INVESTIRE NELL'AMBIENTE L'Italia è al quinto posto tra i Paesi europei che hanno attuato un cambiamento di rotta e scelto di investire su tutto ciò che rispetta l'ambiente e lo valorizza. Emanuela Manca (Ecoturismo Italia) conferma: «Nonostante la crisi, la domanda turistica e l'interesse per queste tematiche tengono duro. Cagliari dovrebbe approfittare del momento e rimboccarsi le maniche, prendere esempio da chi questa strada l'ha già percorsa anche nel settore del turismo urbano». «Dobbiamo scirarci - le dà manforte Piero Comandini, assessore provinciale al Turismo - se non investiamo sull'ambiente perdiamo su tutti i fronti».
COME CI VEDONO I TURISTI Ma che conoscenza hanno turisti e cittadini della città? A parlarne, dati freschi di ricerca alla mano, è Mirko Elia. L'esperto di marketing turistico e territoriale di Sardegna Genius ha presentato una situazione allarmante che parla di «scarsa notorietà della nostra città oltre Tirreno, e non solo, a cui corrisponde un'inadeguata presenza sul web, e si classifica inesistente per i tour operator. In poche parole: Cagliari non ha un'immagine turistica». La conclusione arriva al termine di un'accurata indagine che, ha spiegato Elia, ha reso necessario esaminare le risorse della città e la percezione che si ha di essa.
MANCANO I DATI «La mancanza di dati statistici a livello locale, di un osservatorio che tenga conto dei bisogni di mercato, ci ha spinti a fare una indagine sul campo su un campione di 700 cittadini, 300 turisti e altrettanti turisti potenziali».
CHE COSA PIACE, CHE COSA NO Così si scopre che il giudizio diverge fra chi abita a Cagliari e chi vi giunge in visita. Se i residenti trovano scarsa l'offerta di servizi e trasporti e la mancanza di flessibilità negli orari degli esercizi commerciali, i turisti si dicono invece soddisfatti. Il 60 per cento dei cagliaritani riconosce una vocazione turistica della propria città (puntando tutto sul Poetto e i quartieri storici), ma l'80 per cento degli intervistati ne ha un concetto negativo: assenza di servizi igienici e di cartelli di interesse culturale tra le mancanze più gravi. Quasi tutti però concordano che sia una città sicura e ospitale ideale per il relax e lo shopping.
COME CI VEDONO I TURISTI Visione che coincide con quella dei viaggiatori. Anche se il 25 per cento dei potenziali turisti non la conosce come una meta turistica e nessuno di loro ha pensato a Cagliari per la sua spiaggia. Chi invece è passato da qui si è scontrato con la mancanza di bagni pubblici e monumenti chiusi e la metà di loro non ha alloggiato in città neanche per una notte. Punti di attrazione per i viaggiatori: cultura e ristorazione tipica sono sempre il volano, mentre solo il 12,6 per cento ha apprezzato la natura circostante. I parchi, e dunque l'ambiente, non sono una meta ambita.
IL PROGETTO Ma c'è un progetto che mira alla “Valorizzazione dei beni culturali del patrimonio costiero della Sardegna” che riguarda anche i fari e le torri d'avvistamento cagliaritane. Tiziana Lai e Maria Pina Usai della Conservatoria delle Coste puntano su Capo Sant'Elia, la Torre del Prezzemolo, quella del Poetto e della Quarta Regia. Non per trasformarli in edifici ricettivi ma per restituirli alla città.
Grazia Pili