Rassegna Stampa

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Arena Concerti, l’attacco dei Riformatori: “Soldi buttati”

Fonte: web cagliaripad.it
16 novembre 2012

15 Novembre 2012 ore 17:00


 


“Una struttura lager”. Così viene descritta quello che attualmente rimane dell’Arena Sant’Elia, messa in piedi a luglio dalla Giunta comunale per ospitare i grandi eventi estivi e smontata alla fine della stagione
Autore: Andrea Deidda

 

“Una struttura lager”. Così i Riformatori criticano quel che attualmente rimane dell’Arena Sant’Elia, messa in piedi a luglio dalla Giunta per ospitare i grandi eventi estivi e smontata alla fine della stagione. “Un’opera costruita in fretta e in modo poco razionale”.

Riformatori all’attacco sulla riqualificazione di Sant’Elia. Il pretesto per criticare le scelte del centrosinistra, al governo della città, è  il grande spazio vuoto di fronte al mare che fino a pochi mesi fa ospitava palco e tribune dell’arena concerti: “Siamo davanti a un’opera costruita in fretta e in modo poco razionale che viene smontata perchè ha un’autorizzazione stagionale- afferma il capogruppo in Consiglio comunale Alessio Mereu - Inoltre sono stati spesi 600 mila euro per pochi spettacoli che potevano essere svolti senza problemi al campo Coni. Mi chiedo dove siano Italia Nostra e il Gruppo d'intervento giuridico, non protestano per il cemento che è stato gettato?”.

A destare l’allarme tra i Riformatori è soprattutto la base dell’opera, costruita in calcestruzzo: “Sorprende non trovare mai nei documenti la menzione del paesaggio e del superamento degli articolati iter di ottenimento di un nullaosta paesaggistico - spiega Antonello Gregorini - Sostanzialmente il progetto era validato dal dirigente e si rimandava alla conferenza di servizi. E' possibile che il comune abbia rilasciato il nullaosta da sè medesimo in quanto possiede la delega per le opere minori”.

Ma nel mirino c’è l’intero sviluppo di Sant’Elia: “Quelli del comune attualmente sono progetti minimalisti e deleteri - continua Gregorini - Negli anni passati erano stati programmati progetti come il Betile, la riqualificazione dello stadio e del quartiere. Quel che oggi resta è un concorso di idee per lo stadio e il degrado”. A dir la verità restano anche, nei cassetti dell’assessorato regionale ai Lavori Pubblici, oggi guidato da Angela Nonnis (Riformatori), 37 milioni stanziati e mai utilizzati, per la riqualificazione del quartiere popolare. “Dove sono finiti i fondi che da ormai sei anni sono nella disponibilità di Area? - si legge in un comunicato - Furono giustamente congelati per utilizzarli all'interno della realizzazione del Master Plan che prevedeva la demolizione del Favero, costruzione di case appoggio e reinserimento degli abitanti. Avrebbe senso spenderli per rifare gli impianti di edifici totalmente obsoleti? Saranno comunque spesi per tacitare le giuste richieste del quartiere?”.