Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Agenzia locale contro le tasse inique

Fonte: La Nuova Sardegna
16 novembre 2012

Un ordine del giorno in consiglio comunale per l’autonomia fiscale regionale e la “liberazione” da Equitalia

IMPOSTE»LOTTA ALL’EVASIONE




CAGLIARI Equitalia è forte coi deboli e meno coi grandi? Lo Stato deve alla Sardegna circa dieci miliardi di euro legati alla vertenze entrate? Allora noi creiamo la nostra Agenzia sarda delle entrate e ci riprendiamo la sovranità fiscale. Questo, in sintesi, è l’ordine del giorno che sarà discusso la prossima settimana in consiglio comunale (Enrico Lobina, Federazione della sinistra, primo firmatario). «Noi vogliamo riprenderci la nostra sovranità fiscale - sottolinea Lobina - e questo significa anche che vogliamo “liberarci” da Equitalia. Sia chiaro: le tasse vanno pagate e non evase, e gli evasori vanno perseguiti. Ma con le norme che applica Equitalia (che sono poi quelle imposte dal governo centrale) chi ci passa sono soprattutto le famiglie e i piccoli imprenditori». L’obiettivo dell’ordine del giorno, prosegue Lobina, è «sia quello di ottenere dalla Stato ciò che deve alla Sardegna per via della “vertenza entrate”, sia di intervenire nei confronti dei debitori dello Stato centrale, e anche locale, in modo meno traumatico e più sensibile alle condizioni locali». L’idea di disdire il contratto con Equitalia da parte del Comune, martedì scorso ha diviso la maggioranza e creato una frattura orizzontale in Consiglio. La proposta era stata avanzata da Marisa Depau (Sel), ma oltre a quest’ultima ha avuto l’assenso solo di Lobina e Piergiorgio Meloni (Pd) per la maggioranza, e di Gianni Chessa (udc), Paolo Casu (Psd’az) e Renato Serra (Udc) per la minoranza. «Gabor Pinna, l’assessore alle Finanze - afferma Depau - aveva chiesto di rimandarne la discussione in attesa di alcune decisioni del governo di Roma. E si dice che probabilmente verrà concessa a Equitalia una proroga sino a giugno. Ma non è possibile andare avanti in questo modo». La situazione dei piccoli debitori, ha affermato più volte Roberto Bolognese (responsabile provinciale della Confesercenti), «è disastrosa, ma non perché ci sia la volontà di evadere, bensì per la situazione fortemente critica in cui ci troviamo. Capita che il commerciante, ad esempio, rimandi il pagamento dei contributi dei suoi dipendenti perché in quel momento non ha i soldi e la banca non gli fa credito. Oppure avviene anche che il piccolo imprenditore abbia dei crediti di riscuotere da un ente pubblico ma che questo non paghi, se non dopo un anno o più. Mentre lo Stato centrale ti chiede di saldare subito tutto e nel giro di un anno la cifra raddoppia». Tutte queste situazioni, precisa Lobina, «spingono verso la scelta di una Agenzia sarda delle entrate, che permetta di avere l’autonomia che spetta alla Sardegna anche in questo settore: sulla base dell’attuazione degli articoli 5, 6, 7, 8 e 9 dello Statuto speciale della Regione sarda. Questa Agenzia creerà una società partecipata dalla Regione, con funzioni analoghe a quelle di Equitalia». (r.p.)